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17 Marzo 2020

Il rimborso delle spese sostenute per il referendum revocato

Con la circolare n. 8 del 13 marzo 2020, la Finanza locale è intervenuta nuovamente in merito al monitoraggio delle spese già sostenute dai Comuni per il referendum previsto per il 29 marzo. Data l’emergenza sanitaria attualmente in corso, infatti, il referendum confermativo del testo di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari è stato revocato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Per ottenere i rimborsi delle spese tecnico-organizzative già sostenute gli Enti Locali devono seguire quanto riportato nella circolare n. 7/2020 dal Viminale: è necessario presentare alla prefettura competente un prospetto in cui è riportato il totale delle spese indicate dalla lettera a) alla lettera g) nella suddetta circolare, sostenute tra il 3 febbraio e il 5 marzo 2020, per consentire al Viminale un monitoraggio di massima della spesa necessaria per i rimborsi.

Dell’invio al Ministero dell’Interno del riepilogo delle spese di tutti i Comuni si occuperanno direttamente le prefetture compilando un prospetto composto di due colonne: nella prima saranno indicati i nomi degli Enti richiedenti del rimborso, mentre nell’altra colonna l’importo totale spettante. Tali resoconti verranno trasmessi a due indirizzi: marco.alfano@interno.it e giancarlo.tarantino@interno.it.

Un’ultima questione importante riguarda la scadenza per l’invio dei prospetti, originariamente fissato al 20 marzo 2020 per i Comuni e al 31 marzo per le prefetture, ora spostate rispettivamente al 10 e al 22 aprile 2020. Il pagamento delle spese sostenute non verrà rimborsato prima della prossima estate.

Fonte: Alessandro Vitiello, Coronavirus/6 – Referendum revocato, l’invio del primo prospetto spese dei Comuni va al 10 aprile, Il Sole 24 Ore – Quotidiano Enti Locali & PA, 17 marzo 2020.

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