Con lo spostamento al 30 aprile 2020 dell’approvazione del bilancio di previsione subisce uno slittamento anche l’aggiornamento dei regolamenti comunali.
La nuova IMU (scopri il nostro servizio) e l’accertamento esecutivo impongono una revisione di tutti i regolamenti tributari. Se per il primo c’è più tempo dato che la Legge di Bilancio 2020 ha fissato il termine al 30 giugno, per l’approvazione degli altri regolamenti e delle delibere relative alle tariffe TARI tributo e TARI corrispettivo c’è tempo solo fino al 30 aprile.
Dunque bisogna provvedere a tutte le modifiche dei regolamenti tributari che riguardano sia il nuovo accertamento esecutivo sia la rateazione. Come consiglia il Dott. Mirto qui sarebbe opportuno che i regolamenti di singoli tributi rimandassero a un unico regolamento sulla riscossione forzata o a disposizioni comuni a tutte le entrate, tributarie e patrimoniali, contenute nel regolamento generale delle entrate. Per quanto riguarda la rateazione va disciplinata considerando anche il tasso di mora, che nel caso non sia regolamentato, è pari al tasso d’interesse legale.
Un’altra modifica da tenere presente riguarda il ravvedimento che prevede quanto riportato dall’articolo 10-bis del Dl 124/2019, ovvero il ravvedimento cosiddetto lungo (anche senza una modifica specifica dei regolamenti comunali sono da considerarsi tacitamente abrogati per incompatibilità i regolamenti che prevedevano ipotesi meno lunghe). È invece rimessa alla potestà regolamentare la possibilità di prevedere anche per i tributi comunali il ravvedimento parziale regolato dall’articolo 4-decies del Dl 34/2019.
Fonte: Pasquale Mirto, Accertamento, rate, ravvedimenti: così la riforma della riscossione impone di cambiare i regolamenti locali, Il Sole 24 Ore – Quotidiano Enti Locali&PA, 9 marzo 2020.