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11 Maggio 2022

Come avere un Inventario Comunale sempre completo e aggiornato

Come funziona l’inventario comunale?

L’inventario comunale è un documento contabile in cui l’ente locale deve dichiarare, per ogni anno contabile, quale sia lo stato della propria struttura patrimoniale in modo da evidenziare anche tutte le variazioni che si sono registrate rispetto all’esercizio precedente. Il compito dell’amministrazione comunale nella redazione di questo documento è quello di raccogliere, quindi, tutte le evidenze che riguardano il possesso, da parte del Comune, di diverse tipologie di beni, che la norma di riferimento classifica e dettaglia come segue:

  • immobilizzazioni immateriali;
  • immobilizzazioni materiali, distinte in:
    • beni demaniali;
    • beni patrimoniali indisponibili;
    • beni patrimoniali disponibili;
  • immobilizzazioni finanziarie;
  • beni mobili.

Lo scopo della redazione e dell’aggiornamento dell’inventario comunale è quello di avere un’evidenza contabile certificata sulla consistenza del patrimonio comunale e sulla sua composizione dettagliata.

Nell’inventario comunale dovranno essere evidenziate, annualmente, le variazioni nei beni patrimoniali posseduti dal Comune, intesi come immobilizzazioni che possiamo classificare, come abbiamo detto, in immateriali, materiali e finanziarie, e come beni mobili nella disponibilità dell’ente. Nel seguito di questo articolo dettaglieremo meglio le tipologie di beni che rientrano in queste categorie contabili, ma riteniamo debba essere chiaro, fin d’ora, che la consistenza dei beni evidenziati nell’inventario comunale e la loro variazione annuale deve essere assolutamente coerente con il conto economico e con il conto del patrimonio del rendiconto.

Il fondamento legislativo su cui si basa l’esigenza di avere un inventario comunale aggiornato e sempre coerente con il resto della contabilità dell’ente locale è il decreto legislativo 118 del 2011, che ha stabilito una serie di norme sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli Enti Locali.

D’altro canto, è diventato evidente, negli anni, che per alcuni Comuni l’ingente mole di lavoro necessaria per redigere tutta la documentazione richiesta dai principi di armonizzazione contabile del d.l. 118/2011 è divenuta critica, soprattutto nella fase dell’aggiornamento dell’inventario comunale. Può essere quindi necessario ricorrere all’aiuto di un team di professionisti della contabilità degli enti locali che affianchi il personale del Comune nel proprio lavoro e per questo motivo lo Studio Sigaudo offre servizi professionali in questo settore.     

Come si scrive l’inventario comunale?

Al momento della redazione dell’inventario comunale devono essere inseriti tutti gli elementi che costituiscono, nel loro insieme, il patrimonio del Comune. Dal punto di vista della struttura del documento la suddivisione è quella che abbiamo ricordato più sopra e che ora ci proponiamo di dettagliare meglio cosa contiene l’inventario comunale.

La prima voce è quella che riguarda le immobilizzazioni immateriali, tra cui possiamo ricordare, a titolo esemplificativo:

  • i costi capitalizzati o patrimonializzati che, per loro natura, hanno carattere pluriennale;
  • i diritti di brevetto industriale che, in quanto creazioni intellettuali, sono da considerarsi beni immateriali a tutti gli effetti;
  • l’avviamento, inteso come maggior valore attribuito al complesso dei beni dell’ente rispetto al loro valore contabile;
  • i diritti reali di godimento e le rendite, perpetue o temporanee, di cui il Comune può essere beneficiario.

All’interno delle immobilizzazioni materiali, invece, mettiamo subito in risalto i beni demaniali che, per definizione, hanno carattere di bene immobile o di universalità di beni mobili. Tra questi troviamo principalmente:

  • i terreni demaniali, come spiagge, rade, lagune, foci di fiumi, parchi e simili;
  • i fabbricati demaniali, come chiese, mercati, musei, cimiteri ed immobili di interesse storico;
  • le infrastrutture, come strade, piazze, acquedotti, fontane e canali.

Vi sono poi i beni materiali patrimoniali indisponibili, come gli edifici destinati a sedi di uffici pubblici e quelli destinati ad un uso di pubblico servizio, come i teatri, gli edifici di edilizia scolastica e gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Più complessa è, invece, la definizione di beni materiali patrimoniali disponibili. Si tratta, infatti, di beni immobili che sono considerati non più strumentali e che, ai sensi delle procedure illustrate nel d.l. 112/2008, vengono inseriti nel piano delle alienazioni e delle valorizzazioni. Resta naturalmente inteso che, ai fini dell’effettiva disponibilità del bene da parte del Comune, deve essere considerato il rispetto di eventuali vincoli di tutela storico-artistica, architettonica, archeologica e paesaggistico-ambientale.

Per quanto riguarda le immobilizzazioni finanziarie, invece, possiamo seguire uno schema di questo tipo:

  • Partecipazioni azionarie alla proprietà di:
    • imprese controllate direttamente dall’ente pubblico:
    • imprese partecipate dall’ente;
    • soggetti economici di altro tipo.
  • Crediti esigibili nei confronti di:
    • altre pubbliche amministrazioni;
    • imprese controllate dall’Ente;
    • imprese partecipate;
    • altri soggetti economici.
  • Titoli di altro tipo, come le obbligazioni, purché siano detenuti come investimenti durevoli.

La classificazione e il reperimento di tutte le informazioni che riguardano i beni mobili di un Comune è spesso il compito più oneroso nell’adempimento della redazione dell’inventario comunale. Si tratta, infatti, di un ampio insieme di beni che, ad esempio, comprende:

  • impianti e macchinari di proprietà comunale;
  • attrezzature industriali e commerciali riferibili all’ente;
  • mezzi di trasporto comunali;
  • macchine per ufficio e hardware di vario tipo;
  • mobili e arredi posseduti dal Comune nelle sue diverse sedi e uffici;
  • infrastrutture a carattere di bene mobile.

Qual è la finalità degli inventari comunali e il supporto di Studio Sigaudo

Come si può evincere, la redazione e l’aggiornamento dell’inventario comunale sono operazioni che richiedono un lavoro preliminare di ricerca dei dati all’interno dell’archivio comunale che può essere anche di notevole entità. La finalità è quella di avere un quadro chiaro, dal punto di vista delle scritture contabili, del patrimonio dell’ente pubblico e avere quindi una base di dati su cui lavorare per la redazione dei restanti documenti che costituiscono il rendiconto.

Bisogna anche ricordare che, per ogni bene materiale, sia esso mobile o immobile, devono essere raccolti una serie di dati descrittivi che lo caratterizzano dal punto di vista funzionale e contabile:

  • descrizione del bene;
  • indirizzo e riferimenti catastali per i beni immobili, quantità e ubicazione per quelli mobili;
  • destinazione d’uso e relativo centro di costo;
  • categoria di ammortamento;
  • costo storico e valore attuale;
  • opere di manutenzione collegate ai beni immobili;
  • interventi per incrementare il valore per quanto riguarda i beni mobili.

Per fornire un supporto alle amministrazioni comunali in questa ingente mole di lavoro e procedere così alla redazione dell’inventario comunale o, più probabilmente, al suo aggiornamento in modo da avere sempre questo importante documento contabile aggiornato e completo, lo Studio Sigaudo offre la propria esperienza professionale.

Per quanto riguarda la redazione dell’inventario dei beni immobili esaminiamo la documentazione reperibile presso gli uffici comunali, il catasto, la conservatoria e la sezione regionale usi civici per procedere a queste operazioni:

  • per i beni immobili demaniali procediamo alla loro riclassificazione con tutte le informazioni necessarie ai sensi del d.l. 118/2011 Allegato 4/3 e vi diamo supporto nella compilazione e nella verifica dei registri di consistenza di fabbricati, terreni e infrastrutture;
  • riclassifichiamo anche, con lo stesso criterio, i beni immobili patrimoniali e redigiamo i corrispondenti registri di consistenza;
  • rileviamo la consistenza dei beni mobili a partire da mandati, fatture, delibere e determine di acquisto relativi ad un arco temporale che consente l’individuazione di tutti i beni comunali di cui non si sia ancora concluso il periodo di ammortamento;
  • classifichiamo tutti i beni di proprietà del Comune in base alle categorie previste dalle norme vigenti, ripartendoli tra i relativi centri di costo;
  • procediamo infine a inventariare e a valorizzare tutte le immobilizzazioni finanziare del Comune, procedendo anche analogamente con le immobilizzazioni immateriali.

Grazie alla consulenza professionale e all’esperienza maturata fin dal 2006 nelle nostre collaborazioni con la Pubblica Amministrazione, siamo certi che rivolgendosi a noi dello Studio Sigaudo le amministrazioni comunali potranno trovare un supporto decisivo per avere un inventario comunale sempre completo ad aggiornato, in linea con la normativa vigente in materia. In questo modo la redazione del rendiconto risulterà più agevole e precisa e tutte le operazioni contabili a carico degli uffici comunali partiranno da una base di dati sicura e sempre in linea con la reale situazione del patrimonio del Comune.

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