La sezione Basilicata della Corte dei conti, con la delibera n. 47 del 14 dicembre 2016, ha sottolineato come in caso di esternalizzazione di servizi comunali quali la raccolta, trasporto e conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani finora gestiti direttamente in economia possano esistere diverse criticità.
Innanzitutto, l’Ente deve verificare che il modello di servizio e di affidamento della raccolta dei rifiuti solidi urbani, di trasporto e di spazzamento che intende adottare sia conforme e coerente con le prescrizioni esistenti assunte dall’ente di gestione attuale o da quelli che l’hanno preceduto e ai quali è subentrato.
Inoltre, bisogna evidenziare come affidando esternamente il servizio, l’appalto deve seguire le regole della evidenza pubblica anche riguardo al valore dell’appalto.
Seconda criticità può esistere in caso il committente voglia mantenere il servizio esternalizzato con il proprio personale dipendente già adibito a tale servizio così come il materiale ed i mezzi dati in comodato gratuito all’appaltatore. Infatti, è presente il rischio di distorcere in modo artificioso il valore complessivo dell’appalto e di dar vita ad una sorta di società di fatto tra il Comune e l’impresa affidataria, nonché il rischio che quest’ultima non possa esercitare il proprio potere di datore di lavoro sul personale comunale in uso e non possa organizzare in modo autonomo il servizio rischiando di risultare inadempiente.
In conclusione, il processo di esternalizzazione di un servizio comunale è ammesso purché vengano acquistati sul mercato servizi prodotti originariamente internamente facendo variare in diminuzione la spesa del personale e, perciò, risultando vantaggioso a livello economico.