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12 Marzo 2025

Le possibili evoluzioni normative dopo il periodo regolatorio MTR-2 (2022-2025) nel settore TARI

Il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-2), introdotto da ARERA per il periodo 2022-2025, ha rappresentato un importante passo avanti nella regolazione della TARI (Tassa sui Rifiuti), fornendo criteri chiari e omogenei per la determinazione delle tariffe. Con l’avvicinarsi della scadenza di questo periodo regolatorio, è fondamentale analizzare le possibili evoluzioni normative che potrebbero caratterizzare il settore nei prossimi anni.

Termini chiave come PEF (Piano Economico Finanziario), MTR e tariffe saranno centrali nelle future decisioni regolatorie, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza, equità e sostenibilità del sistema di gestione dei rifiuti urbani.

MTR-2 e il ruolo del PEF nella determinazione della TARI

Il MTR-2, adottato con la Delibera ARERA 363/2021, ha stabilito un metodo uniforme per il calcolo del PEF per le tariffe TARI, basandosi su principi di efficienza e trasparenza. Il sistema si fonda su:

  • Riconoscimento dei costi efficienti: i Comuni devono garantire una gestione economica della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
  • PEF come strumento di pianificazione: il Piano Economico Finanziario (PEF) definisce la copertura dei costi del servizio di gestione rifiuti, stabilendo le tariffe da applicare ai cittadini e alle imprese.
  • Monitoraggio della qualità del servizio: i gestori sono valutati sulla base di indicatori di performance, premiando le gestioni più efficienti.

L’obiettivo principale del MTR-2 è stato quello di superare la disparità tra i diversi territori, garantendo ai cittadini un sistema tariffario più equo e basato su criteri oggettivi.

La delibera 389/2023 concentra molto l’attenzione al monitoraggio del grado di copertura dei costi efficienti associati alla raccolta differenziata, prevedendo l’esplicitazione all’interno dello schema PEF per l’aggiornamento tariffario biennale 2024-2025, l’inserimento di regole precise per la riclassificazione delle componenti di ricavo e di costo. Questo approccio mira a quantificare in modo accurato sia i ricavi derivanti dai rifiuti di imballaggio sia i costi correlati alla raccolta differenziata di tali rifiuti, garantendo una trasparenza maggiore nella determinazione delle tariffe e una più efficace allocazione delle risorse.

Sfide e criticità dopo la fine del MTR-2

Con la scadenza del periodo regolatorio nel 2025, il settore della gestione rifiuti si troverà ad affrontare diverse sfide normative, tra cui:

  • Adeguamento delle tariffe TARI: la revisione dei criteri di calcolo del PEF TARI sarà un passaggio fondamentale per garantire una maggiore equità tra i diversi territori. Attualmente, le tariffe applicate dai Comuni possono presentare forti discrepanze, dovute a differenze nei costi di gestione, nelle infrastrutture disponibili e nei livelli di efficienza raggiunti dalle singole amministrazioni. Un’eventuale introduzione di un MTR-3 potrebbe mirare a superare queste disomogeneità, rivedendo i coefficienti di ripartizione dei costi per garantire una maggiore aderenza ai costi reali del servizio. Questo permetterebbe di correggere eventuali squilibri, assicurando che i cittadini paghino tariffe proporzionate ai servizi effettivamente ricevuti, senza penalizzazioni dovute a inefficienze gestionali.
  • Maggiore digitalizzazione e trasparenza nel PEF: la digitalizzazione della gestione dei rifiuti potrebbe diventare un elemento centrale delle future normative, con l’obbligo di adottare sistemi digitali avanzati per il monitoraggio dei costi e della qualità del servizio. Questa trasformazione tecnologica consentirebbe di migliorare il controllo sull’efficienza dei gestori, fornendo dati in tempo reale sulle performance del servizio e facilitando la verifica della corretta applicazione delle tariffe. Inoltre, il PEF potrebbe subire un’importante evoluzione, diventando uno strumento più dettagliato e trasparente, con obblighi di rendicontazione più stringenti. Un maggiore coinvolgimento degli enti regolatori e dei cittadini nel controllo dei dati finanziari contribuirebbe a ridurre il rischio di inefficienze e a garantire una distribuzione più equa dei costi.
  • Incentivi all’economia circolare: il futuro del settore rifiuti dovrà necessariamente orientarsi verso un modello di economia circolare, in linea con le direttive europee e con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Per incentivare questo cambiamento, le normative potrebbero prevedere premi e agevolazioni per i Comuni più virtuosi nella gestione dei rifiuti, favorendo chi ottiene elevati livelli di raccolta differenziata e riduce la quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento. Allo stesso modo, potrebbero essere introdotte componenti premiali all’interno della TARI, con tariffe agevolate per gli utenti che adottano comportamenti virtuosi, come la riduzione della produzione di rifiuti non riciclabili o il compostaggio domestico. Questi meccanismi incentivanti potrebbero rendere più conveniente per cittadini e imprese adottare abitudini sostenibili, accelerando la transizione verso un sistema di gestione rifiuti più efficiente e rispettoso dell’ambiente.
  • Maggiore equità nella ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche: uno dei nodi più complessi della regolazione tariffaria riguarda la ripartizione della TARI tra utenze domestiche e non domestiche. Attualmente, il peso della tariffa non sempre riflette in modo proporzionato la reale produzione di rifiuti di ciascuna categoria di utenti, con situazioni in cui le famiglie o le attività commerciali possono risultare penalizzate da criteri di calcolo poco equilibrati. Il prossimo metodo tariffario potrebbe intervenire per riequilibrare il carico fiscale, adottando modelli più aderenti ai reali livelli di produzione dei rifiuti. In particolare, potrebbe essere incentivata l’adozione di sistemi di tariffazione puntuale (PAYT – Pay As You Throw), che permetterebbero di legare la tariffa al volume di rifiuti effettivamente conferiti, premiando le utenze più virtuose e rendendo il sistema più equo e sostenibile.

Possibili scenari normativi futuri per la TARI

Introduzione del MTR-3: nuovi criteri per il calcolo della TARI

ARERA potrebbe sviluppare un nuovo metodo tariffario (MTR-3) che potrebbe includere:

  • revisione dei parametri di costo del PEF: aggiornamento delle percentuali di copertura dei costi operativi e di investimento, per riflettere l’andamento del mercato dei servizi ambientali;
  • più incentivi per i Comuni efficienti: maggiore premialità per chi ottiene risultati elevati nella raccolta differenziata;
  • nuove fasce tariffarie per le utenze non domestiche: per rendere il sistema più equo e aderente ai reali livelli di produzione dei rifiuti.

Digitalizzazione della gestione della TARI e del PEF

La trasparenza e il monitoraggio in tempo reale potrebbero diventare obbligatori. Possibili interventi normativi includono:

  • obbligo di strumenti digitali per la rendicontazione dei costi nel PEF;
  • utilizzo di piattaforme open data per consentire ai cittadini di verificare la qualità del servizio e le tariffe applicate nel proprio Comune;
  • possibile introduzione di sistemi di pagamento elettronico semplificato della TARI.

Incentivi per la tariffazione puntuale (PAYT – Pay As You Throw)

Un’importante evoluzione normativa potrebbe riguardare la diffusione della tariffazione puntuale (PAYT), che premia gli utenti in base alla quantità di rifiuti prodotti. In questo contesto, si potrebbero prevedere:

  • agevolazioni per i Comuni che adottano sistemi PAYT, incentivando la riduzione dei rifiuti indifferenziati;
  • possibile riduzione della TARI per i cittadini che producono meno rifiuti e differenziano meglio;
  • sistemi di tracciabilità digitale dei conferimenti, per garantire una corretta applicazione della tariffazione puntuale.

Introduzione di un modello di governance più efficace

Le nuove normative potrebbero prevedere:

  • maggiore coordinamento tra ARERA, Regioni e Comuni per rendere più omogenea la regolazione del servizio di gestione rifiuti;
  • possibile obbligo per i Comuni di adottare il metodo tariffario ARERA, superando eventuali resistenze locali;
  • maggiore coinvolgimento degli stakeholder, con consultazioni pubbliche sulle tariffe e sulla qualità del servizio.

Conclusioni: verso una regolazione più equa ed efficiente della TARI

La conclusione del periodo MTR-2 (2022-2025) rappresenta un punto di svolta per la regolazione della TARI. Le future normative dovranno affrontare questioni chiave come:

  • equità e trasparenza nella determinazione delle tariffe;
  • miglioramento della qualità del servizio attraverso strumenti digitali e sistemi di monitoraggio avanzati;
  • incentivi per la riduzione dei rifiuti e la transizione verso un’economia circolare.

L’introduzione di un possibile MTR-3, la digitalizzazione del PEF, l’ampliamento della tariffazione puntuale e un maggiore coordinamento istituzionale potrebbero costituire le principali evoluzioni normative nel settore.

Per garantire un sistema tariffario più equo ed efficiente, sarà essenziale un approccio integrato che coinvolga Comuni, gestori e cittadini, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre i costi per l’utenza.

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