In occasione di Telefisco 2016, il Ministero delle Finanze ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’agevolazione prevista a partire da quest’anno sugli immobili concessi in comodato d’uso gratuito a parenti diretti di primo grado.
I principali dubbi erano legati al significato del termine “immobile” contenuto nella norma: per poter usufruire della riduzione il possessore dell’immobile concesso in comodato, infatti, deve essere proprietario in Italia esclusivamente di un altro immobile adibito a propria abitazione principale. Il termine immobile è qui da intendersi in senso atecnico: esso si riferisce, dunque, all’ “immobile ad uso abitativo” e non all’ “immobile” così come inteso dalla disciplina IMU (ossia fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli).
Il Ministero, infine, ha chiarito il caso in cui a essere concessa in comodato sia un’abitazione storica: è applicabile la doppia riduzione (riduzione del 50% per immobile storico + riduzione del 50% per immobile in comodato). Pertanto, la quota da versare deve essere calcolata sul 25% della base imponibile.