Finanziario – Da controllare anche la partecipazione di minoranza

La Corte dei conti, sezione di controllo per il Veneto, con la delibera 301/18 pone l’attenzione sul fatto che la limitata partecipazione all’interno di una società non esime l’Ente dall’obbligo di attuazione delle operazioni di monitoraggio e di controllo sulla stessa.

Esaminando l’art. 148-bis del TUEL leggiamo “le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti accertano (…) che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali all’ente».

Anche nel richiamo dell’articolo soprariportato la Corte ha affermato quanto segue “indipendentemente dalla consistenza più o meno ampia della partecipazione azionaria” l’ente socio è sempre tenuto a svolgere “un effettivo monitoraggio sull’andamento delle società, il che dovrebbe consentire di prevenire fenomeni patologici e ricadute negative – a vario titolo – sul bilancio dell’ente”.

Sempre maggior peso assume quindi la gestione dell’asset delle partecipazioni e il suo monitoraggio.

La prossima scadenza del piano di razionalizzazione, attualmente fissata al 31 dicembre p.v. ma potenzialmente oggetto di rinvio, è una data importante per analizzare le partecipazioni e valutarne la conservazione e/o dismissione sulla base di ragionamenti ponderati supportati anche da analisi contabili.

I giudici richiamano alcuni elementi da prendere in considerazione con maggiore attenzione, ovvero:

• correlazione tra mission aziendale e mission istituzionale dell’Ente;
• individuazione dei servizi erogati, collocazione nella sfera dell’interesse generale e valutazione costi/ricavi;
• screening del modello gestionale e valutazione della sua adeguatezza;
• alla comparazione con i vantaggi/svantaggi e con i risparmi/costi/risultati offerti da possibili moduli alternativi.