Con la deliberazione n. 113 del 10 settembre 2020, la Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Lombardia si è espressa in merito alla richiesta da parte di un Comune sulla possibilità di riconoscere, con proprio regolamento, l’erogazione di un compenso incentivante al personale impiegato nel raggiungimento degli obiettivi del settore entrate, anche qualora l’approvazione del rendiconto sia avvenuta dopo il 30 aprile (scadenza prevista dal D. Lgs. n. 267/2000) ma comunque entro il termine indicato con norma di carattere eccezionale dal legislatore (il Decreto Cura Italia ha posticipato la scadenza al 30 giugno 2020).
Per i giudici è ammissibile purché il bilancio di previsione sia stato approvato entro il 31 dicembre.
Ricordiamo che il comma 1091 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019 prevede la possibilità per i Comuni di destinare una quota delle risorse derivanti dal recupero dell’evasione dell’Imu e della Tari al potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione delle entrate e al trattamento accessorio del personale dipendente, anche di qualifica dirigenziale, in deroga al limite stabilito dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75.
Fonte: Gianluca Bertagna e Salvatore Cicala, Incentivi antievasione Imu e Tari ai dipendenti anche con il rendiconto approvato dopo il 30 aprile, Il Sole 24 Ore – NT+Enti Locali & Edilizia, 16 settembre 2020.