Il Piano della Performance: uno strumento chiave per il controllo di gestione negli enti locali
Introduzione
Il Piano della Performance è uno strumento strategico fondamentale per la gestione e il controllo di gestione negli enti locali, garantendo trasparenza ed efficienza nell’amministrazione pubblica.
Questo documento rappresenta il punto di raccordo tra pianificazione, controllo e valutazione, permettendo alle amministrazioni di definire con precisione obiettivi, attività e risultati attesi.
Oltre a essere uno strumento di programmazione interna, il Piano della Performance svolge un ruolo cruciale nella trasparenza e accountability, assicurando ai cittadini una chiara visione delle azioni intraprese e delle performance dell’ente.
Definizione e finalità del Piano delle Performance
Il Piano della Performance (anche noto con l’acronimo PdP) è un documento obbligatorio introdotto dal Decreto Legislativo 150/2009 (nota come Riforma Brunetta), che ha ridefinito il ciclo della performance nella pubblica amministrazione.
Il suo obiettivo principale è garantire una gestione più efficace e misurabile delle attività dell’ente locale.
In particolare, il Piano della Performance serve a:
- Tradurre gli obiettivi strategici dell’ente in azioni operative concrete.
- Definire indicatori di performance per misurare i risultati attesi.
- Fornire una base di valutazione per le performance dell’ente e dei suoi dipendenti.
Negli enti locali, il Piano della Performance assume un ruolo centrale nel garantire che l’attività amministrativa sia in linea con le esigenze della comunità e rispetti i principi di efficienza, efficacia ed economicità.
Contenuti e struttura del Piano delle Performance
Il Piano della Performance è un documento programmatico essenziale per la gestione strategica delle amministrazioni pubbliche.
La normativa ne delinea una configurazione chiara, assegnandogli una valenza triennale e affidandone la redazione all’organo di indirizzo politico-amministrativo, in collaborazione con i vertici dell’amministrazione.
Un aspetto cruciale del Piano della Performance è la sua tempistica di redazione, che deve avvenire entro il 31 gennaio di ogni anno e prevedere la pubblicazione sul sito istituzionale dell’ente locale.
Questo obbligo è finalizzato a garantire trasparenza, qualità e affidabilità delle informazioni per cittadini e stakeholder.
Il mancato rispetto della normativa sul Piano della Performance comporta sanzioni specifiche, tra cui:
- Divieto di erogare la retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili dell’inadempienza.
- Blocco delle assunzioni e degli incarichi di consulenza per l’ente interessato.
- Responsabilità amministrativa per gli organi politici in caso di omissioni o negligenze.
Pur non imponendo una struttura rigida, la normativa prevede tre sezioni principali:
- Missione e obiettivi strategici: Definisce la missione dell’ente e i suoi obiettivi di lungo periodo, spesso collegati al Documento Unico di Programmazione (DUP).
- Obiettivi operativi: Specifica le attività da realizzare nel breve-medio termine, con indicazione di risorse, responsabili e indicatori di performance.
- Indicatori e risultati attesi: Stabilisce criteri quantitativi e qualitativi per misurare i risultati raggiunti, valutando tempi di esecuzione, costi e soddisfazione dei cittadini.
Il Piano della Performance deve essere coerente con il Bilancio di Previsione e il Piano Esecutivo di Gestione (PEG), creando un collegamento diretto tra risorse finanziarie e obiettivi.
Oltre a essere un adempimento normativo, il Piano della Performance rappresenta un pilastro del controllo di gestione negli enti locali.
Integrando pianificazione, monitoraggio e valutazione, contribuisce a migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche, promuovendo trasparenza e accountability nei confronti dei cittadini.
Il Piano della Performance come strumento di trasparenza
Uno degli aspetti più rilevanti del Piano della Performance è il suo ruolo centrale nella promozione della trasparenza amministrativa.
La pubblicazione del Piano della Performance sul sito dell’ente permette ai cittadini di accedere facilmente agli obiettivi fissati e ai risultati ottenuti, favorendo il controllo sociale e migliorando la fiducia nell’amministrazione pubblica.
Un elemento chiave per garantire maggiore trasparenza è il Referto della Performance, noto anche come referto di controllo di gestione, previsto dall’art. 198 del Tuel, D. Lgs. 18/8/2000, n. 267.
L’articolo stabilisce che:
Grazie a questo strumento, gli enti locali possono monitorare e rendicontare le attività svolte e i risultati conseguiti, rafforzando il principio di accountability e migliorando l’efficienza della gestione pubblica.
L’integrazione del Piano della Performance con altri strumenti di programmazione
Il Piano della Performance non è un documento isolato, ma rappresenta un tassello fondamentale all’interno del sistema di programmazione, gestione e controllo degli enti locali.
La sua efficacia dipende dalla capacità di integrarsi con altri strumenti strategici, come il Documento Unico di Programmazione (DUP), il Bilancio di Previsione e il Piano Esecutivo di Gestione (PEG).
Questa sinergia permette di garantire coerenza tra pianificazione strategica, obiettivi di performance e gestione operativa, migliorando l’efficienza dell’amministrazione pubblica.
Il DUP è il documento che definisce le strategie e gli obiettivi di medio-lungo periodo dell’ente locale, rappresentando la guida per tutte le attività amministrative e finanziarie.
Il Piano della Performance si collega direttamente al DUP, traducendone gli indirizzi strategici in obiettivi operativi concreti e misurabili, assegnando precise responsabilità alle strutture organizzative.
In questo modo, il Piano della Performance diventa uno strumento essenziale per il monitoraggio e la verifica dello stato di attuazione delle politiche pubbliche, favorendo una gestione più orientata ai risultati.
La connessione con risorse finanziarie e gestione operativa
Il Bilancio di Previsione rappresenta la programmazione finanziaria dell’ente, stabilendo le risorse economiche disponibili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il Piano della Performance deve essere strettamente connesso a questo documento, poiché il conseguimento dei risultati dipende dalla corretta allocazione delle risorse finanziarie.
Senza un adeguato supporto economico, gli obiettivi di performance rischiano di restare sulla carta, compromettendo l’efficacia dell’azione amministrativa.
Un altro elemento chiave nella gestione della performance è il Piano Esecutivo di Gestione (PEG), il documento che dettaglia le risorse assegnate ai vari centri di responsabilità e stabilisce gli obiettivi gestionali per i dirigenti e i responsabili di servizio.
Il Piano della Performance si integra con il PEG attraverso l’assegnazione di target specifici ai diversi settori dell’ente, definendo indicatori di performance per misurare l’efficacia delle azioni intraprese.
Questo collegamento consente di monitorare costantemente le attività svolte e di apportare eventuali correttivi in corso d’opera per garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Un’integrazione coerente tra il Piano della Performance, il DUP, il Bilancio di Previsione e il PEG consente agli enti locali di:
- Migliorare l’efficienza e l’efficacia della gestione pubblica, assicurando che ogni azione sia in linea con gli obiettivi strategici dell’ente.
- Garantire maggiore trasparenza e accountability, permettendo ai cittadini di monitorare le decisioni amministrative e i risultati ottenuti.
- Ottimizzare l’allocazione delle risorse, evitando sprechi e assicurando che gli investimenti siano finalizzati a generare valore pubblico.
- Potenziare il controllo di gestione, grazie a strumenti di monitoraggio e valutazione della performance che consentono di individuare criticità e aree di miglioramento.
In sintesi, il Piano della Performance non è un semplice documento burocratico, ma un elemento essenziale per il buon governo degli enti locali, capace di migliorare la qualità dell’azione amministrativa e di rispondere in modo più efficace alle esigenze della collettività.