Apertura dall’Europa al conteggio flessibile dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione verso imprese e fornitori.
L’Ue apre alla possibilità di conteggiare in maniera flessibile i pagamenti arretrati della pubblica amministrazione italiana nei confronti di imprese e fornitori su deficit e debito pubblico. Questa l’indicazione giunta dalla Commissione europea in seguito a un’intesa raggiunta tra Antonio Tajani e Olli Rehn. L’Italia, secondo le indicazioni provenienti da Bruxelles, deve preparare un piano di rientro per i debiti pregressi contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese e la Commissione Ue è pronta a collaborare per attuarlo.
La direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti da recepire entro il 16 marzo non ha valore retroattivo. Serve dunque una soluzione realistica per recuperare gli arretrati, stimati per la sola Italia a 70 miliardi.