L’abbruciamento ‘in pieno campo’, ossia la combustione controllata in loco, di residui vegetali e scarti colturali non attiene al campo della gestione dei rifiuti e tantomeno costituisce reato.
La sentenza n. 38/2015 della Corte costituzionale definisce l’attività di abbruciamento controllato di residui derivanti dall’agricoltura (o anche più semplicemente dalla manutenzione di orti e giardini) come una pratica agricola consuetudinaria che, realizzata nel rispetto di determinate condizioni, è esclusa dal novero della disciplina sullo smaltimento dei rifiuti.
La Corte ha, inoltre, legittimato l’intervento dei legislatori regionali in materia, dal momento che la combustione degli scarti vegetali rientrerebbe nell’ambito “agricoltura e foreste”, di competenza residuale o esclusiva per le Regioni.
Fonte: Quotidiano Enti Locali