La sperimentazione di “quota 100” nel mix di 62 anni d’età e di 38 di contributi versati sarà sperimentata per i dipendenti privati a partire da aprile 2019 mentre è stata posticipata da luglio ad agosto la finestra di uscita per tutti i dipendenti statali in possesso dei requisiti all’entrata in vigore delle nuove regole. Questa è solo una delle richieste salva-spesa espressamente fatte da RGS insieme al monitoraggio Inps bimestrale per il 2019 e trimestrale per gli anni successivi sulle domande di pensionamento accolte e, in caso di sforamenti, la possibilità di tagli compensativi al budget del Ministero del Lavoro.
Le principali novità del maxi-decreto su pensioni e reddito di cittadinanza riguardano:
- La possibilità di anticipare il Trattamento di Fine Servizio per un massimo di 30mila euro potendo usufruire di un prestito bancario collegato a convenzione tra i Ministeri dell’Economia e del Lavoro e l’Abi (il 95% degli interessi a carico dello Stato).
- Lo stop all’adeguamento alla speranza di vita delle nuove pensioni d’anzianità.
- L’attribuzione della pensione di cittadinanza ai nuclei composti da uno o più componenti con almeno 67 anni d’età e non più 65 come previsto originariamente.
- Il meccanismo di uscite semestrali che prevedono un preavviso di sei mesi all’amministrazione di appartenenza e finestra mobile che farà decorrere la pensione sei mesi dopo la certificazione Inps.
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