La circolare 1/2015 di Funzione pubblica e Affari regionali impone forti limitazioni ai Comuni e alle Regioni per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato negli anni 2015 e 2016; tali limitazioni non riguardano, invece, le assunzioni a tempo determinato e le altre assunzioni flessibili.
Per poter effettuare assunzioni di qualsiasi genere, comunque, l’Ente deve:
- Dimostrare di aver rispettato per l’anno precedente il tetto di spesa del personale, il Patto di stabilità e i tempi di pagamento;
- Dichiarare l’assenza di personale in sovrannumero.
A questo punto, il privilegio della possibilità di assunzioni a tempo indeterminato spetta innanzitutto ai vincitori dei concorsi conclusisi entro il 31 dicembre.
La circolare in oggetto consente, inoltre, di trasformare a tempo pieno i contratti part time: la trasformazione a full time di contratti nati come part time non è un obbligo per le amministrazioni, bensì una possibilità attuabile una volta trascorsi almeno tre anni; il ritorno a tempo pieno dei dipendenti, che volontariamente erano passati a un contratto di lavoro part time, invece, risulta come un obbligo e pertanto non è da far rientrare nel novero delle nuove assunzioni. Un’ulteriore deroga concerne sia i profili che non esistono negli enti di area vasta, sia le assunzioni delle categorie protette: in entrambi i casi non è necessario ricorrere al bacino di dipendenti in eccedenza delle Province e delle città metropolitane.
Per quanto riguarda le assunzioni tramite mobilità volontaria, esiste un dissenso tra quanto indicato nella circolare e le indicazioni date dalle sezioni regionali di Lombardia e Sicilia della Corte dei conti (su questo argomento si rimanda alla news “Mobilità volontaria” del ….).
Infine, sono bloccate le stabilizzazioni dei precari per gli anni 2015 e 2016 e il nuovo termine per le stabilizzazioni agevolate (Dl 101/2013) è previsto per il 2018.
Fonte: Quotidiano Enti Locali
