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8 Ottobre 2013

Tributi – Applicazione TARES ai coltivatori

Il passaggio alla Tares comporta tendenzialmente un aumento del tributo sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche, soprattutto per le imprese che sono costrette ad utilizzare superfici superiori alla media per l’esercizio delle proprie attività economiche, dovuto al fatto che:

• l’imposta sui servizi indivisibili dei Comuni, ha preso la forma di una maggiorazione della tassa sui rifiuti, 0,30 euro per metro quadrato;
• si applica anche alle aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani (con le varie eccezioni riconosciute a tale proposito dalla normativa);
• le nuove aliquote saranno calcolate sulla base dei parametri contenuti nel DPR 158/1999, parametri che hanno dato riscontro di come siano scarsamente in grado di rappresentare la reale capacità produttiva di rifiuti dei soggetti analizzati.

La Tares, come i precedenti tributi e tariffe, si applica esclusivamente ai locali o aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Questo concetto viene fortemente ribadito dal comma 10 dell’articolo 14 del Dl 6 dicembre 2011, n. 201: nella determinazione della superficie assoggettabile al tributo non si tiene conto di quella parte di essa ove si formano di regola rifiuti speciali (tra cui sono ricompresi i rifiuti agricoli ai sensi dell’art. 184 del d.lgs. 152/06), a condizione che il produttore ne dimostri l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente.

Tutto ciò, fermo restando che la lett. g) del comma 2 dell’art. 198 del D.Lgs. 152/06, concernente le competenze dei comuni in materia di rifiuti, stabilisce che gli stessi comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti diretti ad indicare anche l’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all’articolo 195, comma 2, lettera e) che non sono stati ancora definiti. In pratica i Comuni hanno attualmente la possibilità di assimilare i rifiuti speciali agricoli ai rifiuti urbani e quindi avviarli allo smaltimento in regime di privativa.

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