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21 Ottobre 2021

Lo studio del Public Sector Comparator per contratti di partenariato pubblico-privato

Il Public Sector Comparator, d’ora in avanti PSC, è uno strumento numerico studiato per verificare se la scelta di un’amministrazione di eseguire un’opera attraverso un contratto di partenariato pubblico-privato (tradizionale o tramite finanza di progetto) determina, rispetto ad un’alternativa interamente pubblica, il Value of Money (VfM).

Cosa si intende per partenariato pubblico-privato?

Con partenariato pubblico-privato si intende il contratto a titolo oneroso con il quale una o più stazioni appaltanti conferiscono a uno o più operatori economici per un periodo determinato, in funzione della durata dell’ammortamento dell’investimento o delle modalità di finanziamento, un complesso di attività consistenti nella realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di un’opera in cambio della sua disponibilità, del suo sfruttamento economico o della fornitura di un servizio connessa all’utilizzo dell’opera stessa, con assunzione del rischio da parte dell’operatore.

Cosa si intende per Value of Money?

Il Value of Money rappresenta il margine di convenienza di un’operazione di partenariato pubblico-privato (PPP) rispetto ad un appalto tradizionale, permettendo all’amministrazione di orientare la propria spesa verso la soluzione più efficace ed efficiente. Operativamente questo si identifica come la differenza, calcolata a coppie, tra i valori di riferimento per le varie possibilità oggetto di studio.
Il VfM, quindi, rappresenta una vera e propria differenza di margine tra le varie opzioni. In che modo queste si confrontano?
Occorre rilevare quali dati finanziari siano di riferimento per il calcolo del PSC e in che modo questo indicatore numerico viene costruito.

Il calcolo del PSC Operativo

Il PSC Operativo è un valore economico ottenuto dalla somma di tre componenti:

  • PSC Base;
  • Rischio trasferibile;
  • Rischio trattenuto.

PSC Base 

Con PSC Base (detto anche Raw PSC o VANc) si intende il computo totale di costi operativi e costi del capitale, diretti e indiretti, associati a costruzione, manutenzione e gestione dell’infrastruttura in oggetto, ottenuto tramite sommatoria sul totale degli anni del contratto.

Nello specifico si considerano:

  • costi progettuali (diretti);
  • manutenzioni (diretti);
  • ammortamenti (diretti);
  • rimborso investimenti (diretti);
  • canone concessorio (diretti);
  • altri oneri (diretti);
  • costi per la gestione operativa come utenze, materie prime, costi amministrativi, servizi informatici, ecc. (indiretti).

Il totale viene calcolato e in seguito scontato da un apposito fattore (applicato in maniera similare al metodo di calcolo del VAN per un investimento) definito dalla seguente formula:

s(t)=1/(1+r)

per ogni t con 0≤t≤n, r=tasso di attualizzazione, n=numero di anni.
Il totale così scontato viene calcolato per ogni annualità, andando a generare un flusso. Tramite sommatoria si fornisce il computo totale di questo “valore attuale netto dei costi”, ossia il PSC Base.

Rischio trasferibile 

Con rischio trasferibile si intende il rischio associato ad una serie di eventi che influenzano la realizzazione e la gestione di un’opera. Questi possono riguardare, ad esempio, eventuali aumenti nei costi di costruzione di un’infrastruttura, scostamenti temporali rispetto ai tempi di conclusione previsti o, nel caso di servizi a terzi, diminuzione della domanda. Vengono definiti “trasferibili” in quanto nei contratti di partenariato questi vengono spostati e allocati direttamente sull’operatore economico.

Rischio trattenuto 

Il rischio trattenuto, invece, rappresenta tutti quei rischi che non sono di competenza al soggetto pubblico e quindi rimangono in capo all’amministrazione. Il mancato rilascio di certificazioni per la realizzazione di un’opera, eventuali modifiche legislative che regolamentano la gestione del servizio e in generale quello che viene definito rischio “amministrativo” ricade in questo campo.
Seguendo lo stesso iter logico per il calcolo del PSC Base, i valori relativi alla quantificazione dei rischi, trasferibili e trattenuti vengono sommati su ogni annualità, generando un flusso, scontato anch’esso dallo stesso fattore applicato per il VANc (valore attuale netto dei costi). Si otterrà quindi, sempre tramite sommatoria, un altro valore attuale netto relativo però al rischio complessivo, detto VANr (valore attuale netto dei rischi).
La procedura di calcolo del rischio complessivo risulta essere abbastanza semplice. Tuttavia, dove si possono cercare le componenti di rischio? E soprattutto, in che modo questo si può “valorizzare”?

La matrice rischi: identificazione, valorizzazione e allocazione

La matrice rischi è ciò che risponde alle domande poste nel paragrafo precedente. Tramite questo strumento è possibile quantificare il peso che le varie componenti di rischio hanno in riferimento al soggetto che se ne fa carico. Essendo la procedura di valorizzazione del PSC un vero e proprio calcolo numerico, si evince come la “conversione” del rischio in valore economico abbia un ruolo fondamentale.
La matrice, che secondo le linee guida ANAC viene riconosciuta come allegato alla documentazione per le procedure di gara ad evidenza pubblica, deve essere costruita ad hoc per ogni progetto, identificando le responsabilità delle due parti: pubblica e privata. Per ogni voce rilevata, chi costruisce il piano deve quantificare un valore economico, basandosi su ragionamenti logici che siano coerenti con quanto elaborato. Tale valore dovrà essere commisurato all’entità del rischio e al quadro economico associato al progetto. Si precisa che determinate tipologie di rischio “misto” possono essere ripartite tra i soggetti attraverso l’utilizzo di allocazioni percentuali. Questo passaggio si rende utile per poter dividere correttamente l’importo rilevato, che verrà considerato come un vero e proprio costo nel caso in cui si verifichi la condizione che identifica il rischio. Occorre specificare che il rischio operativo complessivo, allocato in capo all’operatore economico, è mantenuto non solo nella fase di aggiudicazione del contratto di PPP, ma anche nella fase di esecuzione delle prestazioni, così da garantire una corretta gestione dell’attività e degli interessi pubblici sottesi al contratto stesso.

Confronto dei PSC

I valori così ottenuti, PSC Base (o VANc) e VANr (totale dato da rischio trasferibile e trattenuto), sommati risultano nel PSC Operativo, che essendo il totale derivante dalla sommatoria di due flussi scontati presenta le stesse caratteristiche matematico-finanziarie. Questo indicatore deve essere calcolato sia per il soggetto pubblico che per quello privato essendo il rischio trasferibile la principale discriminante nel computo totale (altri minori esempi di variazioni nell’allocazione dei costi riguardano principalmente: i canoni applicati, la gestione delle manutenzioni e l’allocazione delle spese per le utenze, in relazione alle differenti tipologie contrattuali).
A questo punto si hanno tutti gli strumenti per procedere con la verifica finale dello studio.
Ottenuti i valori numerici non rimane che eseguire un confronto “a coppie”. Si considera in questo caso solo il PSC Operativo calcolato sull’amministrazione per ogni opzione da valutare, confrontandone il valore viene in relazione agli altri al fine di identificare l’opzione migliore, ossia quella che genererà sempre il Value of Money.
Questo metodo permette di ottenere il risultato cercato nel caso in cui si voglia studiare ogni variante del progetto in riferimento alla pura rilevanza di economicità della gestione per l’amministrazione. Nel caso in cui si ritiene necessario valutare la miglior scelta economica, ma si deve bloccare qualche parametro di valutazione inserendo dei vincoli operativi o delle restrizioni logiche, si può ricorrere ad altri metodi successivi alla valutazione del PSC. Si segnalano come possibilità operative l’applicazione di grafi di surclassamento per le ottimizzazioni basate su coefficienti valutativi (verificando per esempio i gradi di soddisfazione a seconda delle allocazioni di costi, servizi e rischi derivanti dalle differenze contrattuali), oppure puri modelli di programmazione lineare, o più genericamente matematica, per vincoli restrittivi su problemi di massimo e minimo.

Conclusioni

Il PSC, quindi, si pone come strumento per la rilevazione del vantaggio economico per la pubblica amministrazione, in pari con i metodi per la constatazione tipicamente utilizzati dal lato privato. Infatti, l’operatore economico è maggiormente interessato ad indicatori che forniscano informazioni rilevanti sulla capacità di rimborso delle modalità di finanziamento utilizzate, sulla valorizzazione dei flussi di cassa e del VAN di progetto oltre che degli altri indici direttamente ricollegati all’analisi d’investimento. Indici che risultano essere ancora più importanti nel caso di servizi realizzati verso terzi, dove la quantificazione del ricavo derivante dalla domanda è molto rilevante.

di Simone La Fauci

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