Il Documento Unico di Programmazione semplificato è divenuto realtà.
Dopo gli atti di indirizzo forniti dalla Commissione Arconet, nella seduta dell’11 aprile 2018, il 18 maggio è stato emanato il Decreto di modifica alla disciplina del documento.
Questa agevolazione interessa, sin dalla prossima elaborazione, triennio 2019/2021, tutti i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti.
La premessa è che lo schema di D.U.P. semplificato proposto, che accompagna il Decreto, non è vincolante nel suo utilizzo.
Il documento sarà composto da due parti, abrogando comunque la distinzione previgente tra sezione strategica e sezione operativa, le quali tratteranno i seguenti argomenti:
- la prima parte interesserà la situazione interna ed esterna all’ente, analizzando la condizione socioeconomica (popolazione e territorio), i servizi pubblici locali (organizzazione e modalità di gestione), la gestione delle risorse umane e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica;
- la seconda parte, quella identificata come relativa agli indirizzi generali della programmazione, è collegata al bilancio pluriennale. L’analisi richiesta coinvolge gli indirizzi generali sulle entrate dell’ente.
Nella parte spesa trova evidenza la gestione corrente, relativa al funzionamento dell’ente (spese di personale e per acquisto di beni servizi) e la gestione in conto capitale, che riguarda tutti gli investimenti, compresi quelli in corso di realizzazione.
Sarà necessario poi procedere con l’analisi degli equilibri di bilancio e la gestione del patrimonio, ponendo particolare attenzione agli strumenti di programmazione urbanistica e a quelli relativi al piano delle opere pubbliche e piano delle alienazioni.
L’ultimo passaggio interesserà l’individuazione ed elencazione degli obiettivi strategici di ogni missione attivata, e gli indirizzi strategici del gruppo amministrazione pubblica.
È fondamentale rilevare come sia prevista un’agevolazione ulteriore per i comuni con popolazione inferiore ai 2.000 abitanti.
Nella parte descrittiva si può infatti omettere l’analisi relativa alla situazione socioeconomica; mentre in attinenza alla programmazione non sono richiesti gli obiettivi strategici per ogni missione.
Resta comunque opportuno riportare:
- l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici, con particolare riferimento alle gestioni associate;
- la coerenza con gli strumenti urbanistici vigenti;
- la politica tributaria e tariffaria;
- l’organizzazione dell’ente e del suo personale;
- il Piano degli investimenti dei relativi finanziamenti;
- il rispetto dei vincoli di finanza pubblica.