La legge 106/2011, ovvero la legge di conversione del decreto sviluppo, prevede, in seguito alla scadenza della proroga già concessa, che Equitalia cessi la propria attività con gli enti a decorrere dal 1 gennaio 2013.
L’interruzione dei servizi forniti interesserà anche le cartelle elaborate che non sono ancora state riscosse; queste saranno restituite agli enti proprietari allo stato di lavorazione a cui sono giunte.
Il portare all’interno dell’ente l’operazione di recupero dei crediti non riscossi genera non pochi problemi se si pensa al fatto che la procedura esecutiva viene invalidata se non attuata da un ufficiale della riscossione e che, a fronte della mancanza di questa figura all’interno di molti comuni e del blocco delle assunzioni, non si vedono deroghe all’orizzonte finalizzate ad autorizzare l’acquisizione di queste professionalità.
Un ulteriore ostacolo posto d’innanzi all’operare per la riscossione dei crediti è il freno alle azioni esecutive attuabili nel caso in cui il debito non ecceda i 2.000,00 euro.
Al momento la situazione è per lo meno preoccupante, non sembra infatti che la costituzione della nuova società da parte dell’Anci possa contribuire a dipanare le mille difficoltà a cui andranno incontro i comuni.