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4 Dicembre 2024

Fondo Garanzia Debiti Commerciali e Controllo di gestione negli enti locali

Introduzione al Fondo Garanzia Debiti Commerciali e al Controllo di gestione negli enti locali

Negli articoli precedenti abbiamo esplorato come il controllo di gestione si intrecci con diverse attività degli enti locali, ponendo particolare attenzione al legame con il Bilancio di Previsione, mentre in questo articolo approfondiremo la connessione con il Fondo Garanzia Debiti Commerciali.

Questo strumento rappresenta una delle basi fondamentali per una gestione efficiente e trasparente delle risorse pubbliche.

Oggi ci concentriamo su un aspetto cruciale per gli enti locali: il Fondo Garanzia Debiti Commerciali, anche noto come FGDC.

Approfondiremo il funzionamento di questo fondo, ideato per garantire una gestione finanziaria più responsabile e per ridurre i ritardi nei pagamenti verso i fornitori, e analizzeremo il suo stretto collegamento con il controllo di gestione.

Questo approfondimento ci permetterà di comprendere meglio come il FGDC contribuisca a promuovere una gestione virtuosa e sostenibile nei bilanci degli enti locali.

Cos’è la Piattaforma dei Crediti Commerciali e il suo ruolo nel monitoraggio finanziario

La Piattaforma dei Crediti Commerciali, nota come PCC, è uno strumento cruciale per il monitoraggio e la gestione dei debiti commerciali degli enti locali, introdotto per garantire trasparenza e responsabilità nei rapporti con i fornitori.

La sua base normativa è contenuta nella Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018, art. 1, comma 859), che ha imposto agli enti pubblici l’obbligo di monitorare e comunicare puntualmente i propri debiti commerciali attraverso questa piattaforma gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La PCC si configura quindi come un mezzo essenziale per prevenire ritardi nei pagamenti e per allineare la gestione finanziaria degli enti pubblici agli standard di trasparenza richiesti a livello nazionale ed europeo.

Inizialmente, gli enti locali erano tenuti ad allineare i dati relativi ai propri debiti commerciali esclusivamente entro il 31 dicembre di ogni anno.

Tuttavia, a partire dal 2024, è stato introdotto uno scadenziario con cadenza trimestrale, volto a garantire un monitoraggio più frequente e puntuale.

Di seguito le nuove scadenze:

  • Entro il 30 aprile 2024 deve essere comunicato lo stock di debiti commerciali riferito al 31 marzo 2024.
  • Entro il 31 luglio 2024 quello relativo al 30 giugno 2024.
  • Entro il 31 ottobre 2024 i dati aggiornati al 30 settembre 2024.
  • Entro il 31 gennaio 2025 dovrà essere comunicato lo stock riferito al 31 dicembre 2024.

Fondo Garanzia Debiti Commerciali: Come si calcola?

Sulla base delle risultanze fornite dalla Piattaforma dei Crediti Commerciali, gli enti locali sono chiamati a verificare la necessità di procedere con l’accantonamento al Fondo Garanzia Debiti Commerciali.

Questo accantonamento si applica in due fattispecie principali:

  1. La mancata riduzione dello stock di debito commerciale residuo di almeno il 10% rispetto all’esercizio precedente.
  2. Il mancato rispetto dei tempi di pagamento stabiliti dalla normativa.

Nel primo caso, l’accantonamento è pari al 5% della spesa per beni e servizi, come indicato dal comma 863 della Legge n. 145/2018.

Per il secondo caso, invece, la percentuale da applicare varia in base alla gravità del ritardo registrato nell’esercizio precedente, secondo i seguenti parametri: 

  • 5% degli stanziamenti riguardanti la spesa per beni e servizi per ritardi superiori a 60 giorni.
  • 3% per ritardi compresi tra 31 e 60 giorni. 
  • 2% per ritardi tra 11 e 30 giorni.
  • 1% per ritardi tra 1 e 10 giorni. 

Per determinare la base di calcolo, è necessario considerare le spese per beni e servizi indicate nel Macroaggregato 103, ossia il totale relativo all’importo stanziato nell’esercizio in corso.

Tuttavia, va precisato che il valore di riferimento deve essere calcolato al netto degli stanziamenti di spesa che utilizzano risorse vincolate a specifici utilizzi, escludendo quindi quelle somme che non possono essere destinate al pagamento di debiti commerciali.

Fondo Garanzia Debiti Commerciali nel Bilancio di Previsione: regole e obblighi normativi

La gestione del Fondo Garanzia Debiti Commerciali nel Bilancio di Previsione riveste un ruolo di grande importanza per gli enti locali, rappresentando uno strumento obbligatorio di accantonamento in presenza delle condizioni previste dalla legge.

Tale fondo deve essere correttamente iscritto nella Missione 20 – Fondi e accantonamenti, all’interno del Programma 3 – Altri accantonamenti, rispettando le disposizioni normative che ne regolano l’utilizzo.

Un elemento fondamentale, sancito dal comma 862 della Legge n. 145/2018, è che sul FGDC non è possibile effettuare impegni o pagamenti, poiché esso costituisce esclusivamente uno stanziamento di competenza, finalizzato alla garanzia di un equilibrio finanziario sostenibile.

Il FGDC, dunque, non è solo uno strumento tecnico, ma assume una valenza strategica per la programmazione finanziaria dell’ente.

La sua corretta iscrizione nel Bilancio di Previsione contribuisce a garantire un monitoraggio attento del ciclo dei pagamenti e a prevenire il rischio di squilibri finanziari che potrebbero compromettere la sostenibilità economica dell’ente stesso.

Fondo Garanzia Debiti Commerciali e Rendiconto di gestione: criteri di rilascio e verifica delle condizioni

Il Fondo Garanzia Debiti Commerciali assume un ruolo determinante anche nel Rendiconto di gestione, rappresentando uno strumento per garantire la solidità finanziaria dell’ente locale e monitorare l’effettivo rispetto degli obblighi sui pagamenti.

Secondo quanto previsto dall’art. 38-bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, il fondo accantonato nel risultato di amministrazione può essere liberato nell’esercizio successivo a quello in cui vengono soddisfatte le condizioni stabilite dalla normativa.

“Il Fondo di garanzia debiti commerciali accantonato nel risultato di amministrazione è liberato nell’esercizio successivo a quello in cui sono rispettate le condizioni di cui alle lettere a) e b) del comma 859”

Questa dinamica di gestione è stata ulteriormente chiarita dai Magistrati contabili nella Deliberazione n. 12/2023/SRCPIE/PRSE, in cui viene sottolineato che l’accantonamento al FGDC effettuato durante l’anno N confluisce nel risultato di amministrazione dello stesso esercizio.

Tuttavia, tale accantonamento, eventualmente sommato alle risorse già presenti dal precedente esercizio, potrà essere liberato solo nell’anno N+1, a condizione che, al 31 dicembre dell’anno N, siano stati rispettati i requisiti relativi ai tempi di pagamento e alla riduzione dello stock di debito commerciale.

“La previsione per cui l’accantonamento può essere liberato nell’esercizio successivo a quello in cui si sono verificate le condizioni previste dalla norma, è motivata dalla circostanza che solo a fine anno, con la chiusura dell’esercizio, l’Ente dispone di dati certi e definitivi per il calcolo dell’indicatore di ritardo annuale di pagamento relativo alle fatture scadute nell’anno.”

I Magistrati contabili hanno motivato questa disposizione evidenziando che il rilascio del fondo può avvenire solo quando l’ente dispone di dati certi e definitivi, che si ottengono con la chiusura dell’esercizio finanziario.

Il collegamento tra Controllo di gestione e Fondo Garanzia Debiti Commerciali

Il Fondo Garanzia Debiti Commerciali è strettamente connesso al controllo di gestione, costituendo un pilastro per il monitoraggio e l’efficientamento dell’azione amministrativa degli enti locali.

La corretta gestione di questo fondo richiede una supervisione costante dei flussi finanziari e una contabilizzazione accurata, aspetti fondamentali per garantire trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.

Attraverso il controllo di gestione, gli enti possono monitorare in tempo reale il rispetto dei tempi di pagamento e l’andamento dello stock dei debiti commerciali.

Questo processo consente non solo di prevenire eventuali ritardi che potrebbero compromettere la sostenibilità economica, ma anche di individuare tempestivamente le aree critiche su cui intervenire per migliorare le performance finanziarie.

In questo contesto, il FGDC diventa uno strumento operativo per tradurre i risultati del monitoraggio in azioni concrete volte all’equilibrio dei conti.

L’efficientamento dell’azione amministrativa è un ulteriore beneficio della connessione tra il fondo e il controllo di gestione.

L’adozione di processi trasparenti e di una contabilizzazione rigorosa dei dati consente agli enti locali di ottenere un quadro chiaro e completo delle proprie performance finanziarie.

Conclusioni: il ruolo strategico del FGDC per una gestione responsabile degli enti locali

In conclusione, il Fondo Garanzia Debiti Commerciali, grazie alla sua integrazione con il controllo di gestione, si conferma uno strumento essenziale per promuovere un’amministrazione pubblica più virtuosa ed efficiente.

La sua corretta gestione consente di rispettare le normative, migliorare la sostenibilità economica degli enti locali e garantire trasparenza nei confronti dei fornitori e dei cittadini.

Attraverso un monitoraggio puntuale e una contabilizzazione accurata, il FGDC contribuisce a rafforzare la fiducia nel sistema amministrativo e a consolidare il ruolo del controllo di gestione come leva strategica per il raggiungimento degli obiettivi di equilibrio finanziario e di efficienza operativa.

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