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Piano di Riequilibrio Finanziario
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17 Aprile 2024

Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale e fondo di rotazione

Per gli enti locali che si trovano ad adottare il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, l’articolo 243-ter prevede uno strumento fondamentale che, in determinate circostanze, può rivelarsi estremamente vantaggioso per affrontare situazioni di carenza di liquidità: il fondo di rotazione.

Cos’è il fondo di rotazione?

Il fondo di rotazione rappresenta un sostegno finanziario per gli enti locali che hanno adottato il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale. Si tratta di un’anticipazione finanziaria erogata dall’autorità competente, che consente all’ente locale di fronteggiare la mancanza di disponibilità finanziaria. Tuttavia, è importante comprendere che tale finanziamento deve essere restituito entro un periodo massimo di 10 anni, attraverso rate semestrali di pari importo. Questo obbligo di restituzione inizia dall’anno successivo alla erogazione del fondo di rotazione, garantendo una gestione finanziaria sostenibile nel lungo termine.

L’art. 243-ter definisce i criteri di accesso al fondo di rotazione, determina l’importo massimo da poter concedere all’ente locale, le relative modalità di concessione e di restituzione della somma stessa.

Il comma 3 dell’art. 243-ter prevede che:

“I criteri per la determinazione dell’anticipazione attribuibile a ciascun ente locale, nei limiti dell’importo massimo fissato in euro 300 per abitante per i comuni e in euro 20 per abitante per le province o per le città metropolitane, e della disponibilità annua del Fondo, devono tenere anche conto:

a) dell’incremento percentuale delle entrate tributarie ed extratributarie previsto nell’ambito del piano di riequilibrio pluriennale;

b) della riduzione percentuale delle spese correnti previste nell’ambito del piano di riequilibrio pluriennale”.

Per gli enti locali interessati ad accedere al fondo di rotazione al fine di affrontare situazioni di carenza di liquidità, è necessario seguire una procedura specifica stabilita dal Ministero. Questa procedura richiede che l’ente locale presenti una domanda formale in concomitanza con la delibera di ricorso alla procedura di Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale.

La presentazione di questa domanda è essenziale per avviare il processo di accesso al fondo di rotazione e garantire che l’ente locale possa beneficiare delle risorse necessarie per affrontare le difficoltà finanziarie. Tuttavia, è importante sottolineare che l’accesso al fondo di rotazione comporta obblighi e restrizioni che l’ente locale deve seguire e rispettare.

Cosa cambia con l’accesso al fondo di rotazione?

Di seguito si espone in dettaglio ciò che implica l’accesso al fondo di rotazione:

  • Dall’esercizio finanziario successivo, l’ente locale ha il dovere di ridurre la spesa di personale, da realizzare attraverso l’eliminazione dai fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del comparto per la quota non connessa all’effettivo incremento delle dotazioni organiche come indicato dagli articoli 15, comma 5, e 26, comma 3, dei Contatti collettivi nazionali di lavoro del 1° aprile 1999 (per il comparto) e del 23 dicembre 1999 (per i dirigenti);
  • Obbligo di garantire entro il termine del quinquennio la riduzione delle spese per acquisiti di beni e servizi (macroaggregato 03) di almeno il 10%. Nel calcolo sono esclusi gli stanziamenti destinati a:
    • Copertura dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
    • Copertura costi di gestione del servizio di acquedotto;
    • Servizio di trasposto pubblico locale;
    • Servizio illuminazione pubblica;
    • Finanziamento di spese relative all’accoglienza, su disposizione della competente autorità giudiziaria, di minori in strutture protette in regime di convitto e semiconvitto.
  • Riduzione, entro il quinquennio, almeno del 25% delle spese per trasferimenti di cui al macroaggregato 04 della spesa corrente, finanziate attraverso risorse proprie. Al calcolo si escludono i trasferimenti destinati ad altri livelli istituzionali e ad enti, agenzie o fondazioni lirico-sinfoniche;
  • Nonostante l’obbligatorietà delle riduzioni indicate nelle lettere b) e c) dell’art. 243-bis, comma 9, l’ente ha facoltà di procedere a compensazioni tra importi di spesa corrente, fatta eccezione per le spese per il personale e le esclusioni previste dai punti b) e c) del comma precedentemente citato. Eventuali compensazioni vanno indicate nel Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale;
  • Blocco dell’indebitamento, fatta eccezione per quanto indicato nel primo periodo del comma 8, lettera g) dell’art. 243-bis relativamente ai soli mutui realizzati a copertura dei debiti fuori bilancio.

Cosa cambia senza accesso al fondo di rotazione?

Di seguito verrà illustrato cosa comporta il non accesso al fondo di rotazione:

  • L’ente locale ha facoltà di deliberare aliquote o tariffe per i tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente;
  • L’ente locale è soggetto a controlli in materia di copertura di costi di alcuni servizi, come indicato dall’art. 243, comma 2, ed è tenuto a garantire la copertura dei costi dei servizi a domanda individuale;
  • Obbligo di assicurare la copertura integrale dei costi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio di acquedotto mediante i proventi delle relative tariffe;
  • L’ente locale è soggetto al controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni;
  • L’ente locale è tenuto a svolgere una revisione straordinaria di tutti i residui, attivi e passivi, conservati in bilancio. Allo stesso modo vanno stralciati i residui attivi inesigibili o di dubbia esigibilità da inserire nel conto del patrimonio fino al compimento dei termini di prescrizione. Va altresì effettuata un’attività di accertamento delle posizioni debitorie aperte con il sistema creditizio;
  • Rigida e rigorosa revisione della spesa con obiettivo specifico di riduzione della stessa. L’analisi della spesa da effettuare riguarda tutti i costi relativi ai servizi erogati dall’ente locale ed è necessario verificare anche la situazione degli organismi e delle società partecipate, in particolar modo per ciò che interessa i relativi costi ed oneri a carico dell’ente;
  • L’ente locale può procedere con l’assunzione di mutui per la copertura dei debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento in deroga ai limiti di cui all’art. 204, comma 1, previsti dalla legislazione vigente.

Conclusioni

In definitiva, mentre il fondo di rotazione rappresenta un importante strumento di sostegno finanziario per gli enti locali in situazioni di emergenza, è essenziale che l’accesso a tali risorse avvenga nel rispetto delle procedure e delle normative stabilite, al fine di garantire una gestione finanziaria sana e responsabile. Con una pianificazione oculata e una gestione attenta, il fondo di rotazione può diventare un elemento vitale per garantire la stabilità finanziaria.

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