naviga tra gli articoli
enti locali
riaccertamento residui
Trasparenza Finanziaria
Condividi l'articolo
22 Gennaio 2025

Il riaccertamento dei residui negli enti locali

Il riaccertamento dei residui negli enti locali è un procedimento fondamentale per garantire la trasparenza e l’efficienza nella gestione finanziaria degli enti pubblici.

Si tratta di un’operazione volta a verificare la correttezza dei residui attivi e passivi presenti nel bilancio, al fine di confermare o eliminare le somme non più esigibili o dovute.

Questo adempimento è strettamente collegato alla contabilità economico-patrimoniale, un sistema di gestione che mira a fornire una visione chiara e completa della situazione economica e patrimoniale degli enti locali.

Il riaccertamento dei residui, infatti, rappresenta un passaggio propedeutico essenziale per assicurare la coerenza tra i dati contabili e la reale situazione patrimoniale dell’ente locale.

Attraverso questo processo, gli enti locali possono aggiornare il bilancio, migliorare la gestione delle risorse e rispettare i principi di responsabilità e trasparenza richiesti dalla normativa vigente.

Riaccertamento residui: chi lo fa e come si fa, tempistiche

Il riaccertamento dei residui è un processo indispensabile per garantire la correttezza e l’attendibilità del bilancio degli enti locali, e consiste nella revisione puntuale dei residui attivi e passivi riportati nel bilancio.

Chi svolge il riaccertamento dei residui e come

Questo adempimento richiede un’attenta collaborazione tra i responsabili di Settore o Servizio e il responsabile del Servizio Finanziario.

In una prima fase, i responsabili di Settore o Servizio sono chiamati a effettuare una ricognizione approfondita dei residui di loro competenza.

Questo significa analizzare i residui attivi (crediti) e passivi (debiti) per verificarne la reale esigibilità o il perdurare della necessità di mantenere tali somme nel bilancio.

Si tratta di un lavoro che implica la verifica del titolo giuridico del credito o del debito, l’esistenza della controparte e la congruità delle somme riportate.

Conclusa questa fase, il responsabile del Servizio Finanziario interviene per formalizzare le operazioni necessarie.

A seguito di queste operazioni, il responsabile del Servizio Finanziario predispone la delibera di Giunta relativa al riaccertamento ordinario, un documento ufficiale che certifica la conclusione del processo e la correttezza dei dati aggiornati.

Normativa e indicazioni giurisprudenziali

Il tema del mantenimento dei residui è stato oggetto di approfondimento da parte della giurisprudenza contabile.

Ad esempio, la sezione Lombardia della Corte dei Conti, con deliberazione n. 60/2021/PRSE, ha sottolineato che:

“il mantenimento [dei residui] più risalenti, anche oltre il termine ordinario di prescrizione, costituisce un’evenienza eccezionale, che deve essere oggetto di adeguata ponderazione da parte dell’ente”.

La delibera precisa inoltre che, nel valutare i residui attivi, l’ente “non può limitarsi a verificare che continui a sussistere il titolo giuridico del credito, l’esistenza del debitore e la quantificazione del credito, ma deve anche verificare l’effettiva riscuotibilità dello stesso e le ragioni per le quali non è stato riscosso in precedenza”.

Quando appare evidente che un credito non è più riscuotibile o che le possibilità di riscossione sono remote o inverosimili, quel credito “deve essere stralciato dal conto dei residui e inserito nel conto del patrimonio”.

Dal punto di vista normativo, il riaccertamento dei residui deve essere effettuato annualmente in conformità con quanto previsto dal decreto legislativo 118/2011 e dalle successive disposizioni in materia di contabilità pubblica.

Riaccertamento residui attivi

I residui attivi rappresentano crediti che un ente locale ha nei confronti di terzi e che risultano iscritti nel bilancio.

Questi crediti derivano da entrate accertate in esercizi precedenti ma non ancora riscosse alla fine dell’anno.

Il processo di riaccertamento dei residui attivi prevede diversi passaggi.

In primo luogo, i responsabili di Settore o Servizio analizzano ciascun residuo attivo per verificare la validità del titolo giuridico su cui si basa il credito, l’esistenza del debitore e la congruità della somma iscritta.

Inoltre, devono valutare se il credito sia concretamente riscuotibile, considerando fattori come la prescrizione, eventuali contenziosi in corso o la solvibilità del debitore.

Successivamente, il responsabile del Servizio Finanziario esamina i risultati della ricognizione e adotta le decisioni necessarie. Le possibili azioni includono:

  • Mantenimento del residuo attivo, se il credito risulta valido e vi sono ragionevoli possibilità di riscossione.
  • Cancellazione del residuo, se il credito è ormai inesigibile o se le possibilità di riscossione sono praticamente nulle.
  • Reimputazione del residuo, qualora si renda necessario spostare l’importo a un esercizio futuro per ragioni di esigibilità.

Riaccertamento residui passivi

I residui passivi rappresentano debiti dell’ente locale verso terzi, derivanti da spese impegnate in esercizi precedenti ma non ancora pagate alla fine dell’anno.

Si tratta, in sostanza, di somme che l’ente si è impegnato a corrispondere per contratti, servizi o forniture, ma che per varie ragioni non sono state liquidate o saldate entro l’anno di riferimento.

Il riaccertamento dei residui passivi è un’operazione cruciale per verificare la validità di questi impegni e garantire che il bilancio non riporti obbligazioni ormai superate o inesistenti.

Il processo di riaccertamento dei residui passivi segue una procedura strutturata.

In primo luogo, i responsabili di Settore o Servizio esaminano ciascun residuo passivo per verificare:

  • L’esistenza di un titolo giuridico valido, come un contratto, un ordine o una determina.
  • La permanenza dell’obbligazione, ossia la necessità e la possibilità di onorare quel debito.
  • La congruità dell’importo iscritto rispetto alla prestazione ricevuta o alla fornitura erogata.

Dopo questa analisi, il responsabile del Servizio finanziario valuta i risultati della ricognizione e dispone:

  • Mantenimento del residuo passivo, se l’obbligazione è ancora valida e il pagamento può essere effettuato nei tempi previsti.
  • Cancellazione del residuo, se il debito è prescritto, estinto o se non vi sono più ragioni per onorarlo.
  • Reimputazione del residuo, nel caso in cui l’obbligazione permanga ma debba essere trasferita a un esercizio successivo per motivi di esigibilità.

Parere organo di revisione

Un passaggio fondamentale nel processo di riaccertamento dei residui è il coinvolgimento dell’Organo di Revisione, il quale ha il compito di esprimere un parere sul lavoro svolto dall’ente locale.

Dopo aver completato le verifiche e predisposto la delibera di riaccertamento, l’ente deve sottoporre il documento all’Organo di Revisione per la valutazione.

Il parere del revisore rappresenta una garanzia di correttezza e trasparenza: l’Organo di Revisione verifica che le operazioni di cancellazione, mantenimento e reimputazione dei residui siano state effettuate nel rispetto delle normative vigenti e dei principi contabili.

Solo in presenza di un parere positivo, l’ente locale può procedere con l’approvazione della delibera da parte della Giunta.

Questo momento di controllo è essenziale per assicurare che il bilancio sia allineato alla realtà contabile e per prevenire eventuali irregolarità che potrebbero compromettere la gestione finanziaria dell’ente locale.

Conclusioni

Il riaccertamento dei residui è un’attività indispensabile per garantire la solidità e la trasparenza della gestione finanziaria degli enti locali.

Attraverso questo processo, è possibile mantenere il bilancio aggiornato, eliminando crediti e debiti non più esigibili o dovuti e assicurando una corretta rappresentazione della situazione economica e patrimoniale.

La collaborazione tra i responsabili dei Settori, il Servizio finanziario e l’Organo di Revisione è fondamentale per svolgere questo adempimento in modo efficace e nel rispetto della normativa.

Un riaccertamento accurato non solo assicura la conformità agli obblighi contabili, ma rappresenta anche un passo concreto verso una gestione più responsabile e trasparente delle risorse pubbliche.

Per questo motivo, il riaccertamento dei residui non deve essere considerato un semplice obbligo amministrativo, ma un’opportunità per migliorare la qualità del bilancio e, di conseguenza, la fiducia dei cittadini nell’operato dell’ente locale.

Articoli correlati

Scorri i documenti