L’applicazione della TARES sulle utenze domestiche, ovvero sugli immobili destinati esclusivamente all’abitazione con le relative pertinenze, viene calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare e alla metratura dell’abitazione e delle pertinenze.
La quota fissa si applica alla superficie dei locali abitativi e dei locali che ne costituiscono la relativa pertinenza, sulla base di tariffe fissate per le unità di superficie.
La quota variabile è determinata invece in relazione al numero degli occupanti.
In merito all’applicazione della parte variabile della tariffa ai locali di pertinenza delle abitazioni, l’art. 5 del dpr 27/4/1999, n.158 stabilisce che per le utenze domestiche la tariffa debba essere calcolata considerando sia la parte fissa che la parte variabile.
Non è quindi assolutamente sostenibile, in quanto non previsto dalla normativa, che nella commisurazione della tariffa per box e locali di pertinenza venga considerata la sola parte fissa, in quanto la normativa non opera alcuna distinzione tra superfici dei locali abitativi e quelle dei locali di pertinenza, che vengono considerate nel loro insieme come superfici ascrivibili a “Utenza Domestica”.
Come “Utenza Non Domestica” si considerano invece le superfici dei locali destinati ad attività commerciali, artigianali, industriali, professionali e altre attività produttive in genere. Anche per le utenze non domestiche l’art. 6 del dpr 27/4/1999, n.158 stabilisce che la tariffa sia anch’essa composta da una parte fissa e da una variabile.
In conclusione quindi la normativa non prevede che ci sia una categoria di locali per i quali debba essere calcolata una tariffa che consideri solo la sua parte fissa.