naviga tra gli articoli
bilancio di previsione
enti locali
Gestione finanziaria
Condividi l'articolo
21 Maggio 2025

Il controllo di gestione e la salvaguardia degli equilibri negli enti locali

Introduzione

Nel contesto degli enti locali, il tema del controllo di gestione assume un ruolo sempre più strategico, non soltanto come strumento di verifica dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, ma anche come leva fondamentale per il mantenimento degli equilibri di bilancio.

La sua rilevanza si accentua in particolar modo in prossimità della scadenza prevista per la salvaguardia degli equilibri, momento cruciale in cui l’ente locale è chiamato a verificare lo stato di attuazione delle previsioni contenute nel Bilancio di Previsione, individuando eventuali scostamenti e adottando, se necessario, una variazione di assestamento.

In tale prospettiva, il controllo di gestione non può più essere considerato un mero adempimento burocratico, ma deve configurarsi come un presidio operativo in grado di alimentare il processo decisionale e supportare una lettura dinamica della gestione.

L’integrazione controllo di gestione e salvaguardia degli equilibri consente agli enti locali di monitorare in maniera sistematica la sostenibilità finanziaria e la corretta allocazione delle risorse.

La salvaguardia degli equilibri negli enti locali

La salvaguardia degli equilibri rappresenta uno degli snodi fondamentali del ciclo di bilancio degli enti locali, nonché un momento di verifica obbligatorio che assume un rilievo strategico ai fini del mantenimento della stabilità finanziaria dell’ente.

Introdotta con l’obiettivo di prevenire situazioni di squilibrio gestionale, tale attività trova fondamento nell’articolo 193 del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000), che impone a tutti gli enti locali l’obbligo di effettuare, entro il 31 luglio, un controllo sull’andamento della gestione rispetto alle previsioni contenute nel bilancio approvato.

In concreto, la salvaguardia degli equilibri consiste nella verifica della permanenza degli equilibri generali di bilancio, con particolare attenzione alle principali grandezze finanziarie:

  • L’equilibrio tra entrate e spese correnti.
  • L’equilibrio tra entrate e spese in conto capitale.
  • L’equilibrio complessivo di cassa.

Qualora emergano criticità o disallineamenti tra quanto previsto e quanto effettivamente realizzato, l’ente locale ha il dovere di adottare una variazione di assestamento al bilancio, finalizzata a ripristinare le condizioni di equilibrio.

La deliberazione deve essere accompagnata da un’attenta analisi tecnica, affidata ai responsabili dei servizi, e si configura come una vera e propria manovra correttiva di metà esercizio.

L’attività di salvaguardia degli equilibri si interseca inoltre con la verifica del perdurare degli equilibri economico-finanziari degli organismi partecipati, oltre che con il monitoraggio dei flussi di cassa, degli impegni assunti e degli eventuali debiti fuori bilancio.

Risulta dunque indispensabile il coinvolgimento attivo di tutte le strutture dell’ente locale, in un’ottica di collaborazione trasversale che permetta un monitoraggio costante e puntuale.

Tra gli elementi che richiedono particolare attenzione in sede di salvaguardia vi è il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), il cui corretto dimensionamento risulta essenziale per garantire la veridicità e l’attendibilità del Bilancio di Previsione.

L’analisi del FCDE

Il Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) è un accantonamento obbligatorio volto a tutelare la solidità del bilancio degli enti locali, attraverso la copertura del rischio derivante da mancati incassi di crediti di natura dubbia.

Si tratta di uno strumento di garanzia, previsto dalla normativa contabile armonizzata, che consente di rappresentare in modo prudenziale la reale capacità dell’ente locale di riscuotere le proprie entrate.

In occasione della salvaguardia degli equilibri, la normativa impone una riedizione del calcolo del FCDE, al fine di verificare se l’importo precedentemente accantonato risulti ancora congruo rispetto all’andamento effettivo della riscossione.

Questa attività di aggiornamento assume un rilievo sostanziale, in quanto consente di allineare le previsioni di accantonamento alla reale evoluzione dei flussi finanziari, evitando sia sovrastime che sottostime che potrebbero compromettere l’equilibrio del bilancio.

Un aspetto particolarmente significativo riguarda il cambiamento dell’orizzonte temporale su cui si basa il calcolo del fondo.

Infatti, mentre nel Bilancio di Previsione l’accantonamento viene determinato utilizzando i dati di riscossione riferiti all’ultimo quinquennio completo, nella fase di salvaguardia tale periodo viene aggiornato, incorporando l’anno più recente e scartando il più remoto.

Questo aggiornamento consente di utilizzare un quadro di riferimento più aderente alla situazione attuale dell’ente locale, riflettendo in maniera più puntuale le eventuali variazioni nei comportamenti di pagamento dell’utenza o nelle strategie di recupero crediti adottate.

L’analisi del FCDE in questa fase non rappresenta soltanto un adempimento tecnico, ma costituisce un passaggio cruciale per la salvaguardia degli equilibri, poiché incide direttamente sulla determinazione corretta gestione dell’ente locale e permettendo ulteriori valutazioni in fase di variazione di assestamento al bilancio.

L’assestamento di bilancio negli enti locali

All’interno del sistema contabile degli enti locali, l’assestamento di bilancio rappresenta una fase fondamentale del ciclo di programmazione finanziaria, finalizzata ad aggiornare e consolidare le previsioni di entrata e di spesa alla luce dell’andamento effettivo della gestione.

Si tratta di un momento di revisione intermedia che consente di apportare correzioni e riequilibri al Bilancio di Previsione, intervenendo su eventuali scostamenti emersi rispetto alle condizioni originariamente stimate.

L’assestamento si configura come uno strumento strategico che, se correttamente utilizzato, rafforza il controllo di gestione dell’ente locale, poiché permette di allineare le previsioni finanziarie agli sviluppi concreti dell’attività amministrativa.

È proprio in questa sede che si concretizza il legame tra programmazione e rendicontazione: le strutture tecniche sono chiamate a valutare l’attendibilità delle previsioni, ad aggiornare i fabbisogni finanziari dei programmi in corso e a verificare la sostenibilità delle spese, anche in relazione alle risorse effettivamente disponibili.

Dal punto di vista operativo, l’assestamento assume una duplice funzione:

  • Consente la revisione puntuale delle previsioni alla luce di nuove esigenze sopravvenute o di risorse aggiuntive acquisite.
  • Rappresenta lo strumento con cui si attuano le necessarie variazioni connesse alla salvaguardia degli equilibri, garantendo la coerenza tra i documenti di programmazione e la realtà gestionale dell’ente locale.

Inoltre, l’assestamento permette di intervenire in modo mirato su criticità emerse nel monitoraggio degli equilibri di bilancio, svolgendo un ruolo chiave nel mantenimento della stabilità finanziaria complessiva.

In questo senso, esso non va inteso come un adempimento meramente contabile, bensì come un elemento operativo del controllo di gestione, in grado di rafforzare la gestione della spesa e di migliorare la capacità decisionale dell’ente locale.

Conclusioni

Il controllo di gestione si conferma un presidio indispensabile per garantire il buon andamento della gestione finanziaria negli enti locali.

La sua integrazione con strumenti quali la salvaguardia degli equilibri, l’assestamento di bilancio e l’analisi del FCDE evidenzia come il monitoraggio costante e l’adeguamento tempestivo delle previsioni siano fondamentali per mantenere gli equilibri di bilancio e assicurare la sostenibilità dell’azione amministrativa.

Investire in un controllo di gestione solido, diffuso e partecipato significa dotare l’ente locale di una capacità di governo più consapevole, responsabile e orientata al risultato.

Articoli correlati

Scorri i documenti