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27 Luglio 2023

Patrimonio dell’ente locale nei principi contabili Arconet

Il patrimonio dell’ente locale è trattato accuratamente all’interno dei principi contabili Arconet. Nel contesto della gestione finanziaria degli Enti Locali, l’adozione di principi contabili è essenziale per garantire la trasparenza, l’efficienza e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.

Cos’è Arconet

Arconet è un acronimo che sta per “Armonizzazione Contabile degli Enti Territoriali” e come riporta il sito del Mef:

è il processo di riforma degli ordinamenti contabili pubblici diretto a rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche omogenei, confrontabili e aggregabili al fine di:

  • consentire il controllo dei conti pubblici nazionali (tutela della finanza pubblica nazionale);
  • verificare la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell’articolo 104 del Trattato istitutivo UE;
  • favorire l’attuazione del federalismo fiscale.

Con il d.lgs. 118/2011 è stata istituita la commissione Arconet presso il Ministero dell’economia e Finanze che ha il compito di promuovere l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli enti territoriali. Ha inoltre il compito di aggiornare gli allegati del decreto legislativo 118/2011 in base all’evoluzioni normative relative ai conti delle amministrazioni pubbliche. L’obiettivo è creare un sistema contabile uniforme che favorisca il confronto e la comparabilità dei dati contabili tra diversi enti territoriali, facilitando l’analisi delle performance finanziarie e la valutazione della gestione del patrimonio.

Cosa sono i principi contabili Arconet

I “principi contabili Arconet” rappresentano la struttura di riferimento che mira all’armonizzazione contabile degli enti locali, con l’obiettivo di promuovere una gestione finanziaria sostenibile e una corretta valorizzazione del patrimonio. In questo articolo, esploreremo in dettaglio i principi contabili Arconet applicati al patrimonio dell’ente locale, analizzando come contribuiscono a una gestione corretta e chiara delle risorse pubbliche.

Con l’introduzione del decreto legislativo n. 118 del 2011 dal 1° gennaio 2015, le amministrazioni pubbliche territoriali, e i loro enti strumentali in contabilità finanziaria, devono conformare la propria gestione a regole contabili uniformi definite sotto forma di principi contabili generali e di principi contabili applicati.

Si richiama, in particolare, l’attenzione sul principio contabile generale della competenza finanziaria, che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive (accertamenti e impegni).

L’Armonizzazione Contabile nella gestione del patrimonio

L’armonizzazione contabile è un processo che mira a uniformare le procedure contabili e le norme di riferimento tra enti pubblici e privati. I principi cardine di questa gestione sono l’omogeneità, confrontabilità e aggregabilità.

Il fine di questo processo è quello di adeguare il sistema informativo contabile ai principi della riforma, con particolare riferimento alle scritture di contabilità finanziaria, alla classificazione del bilancio, l’affiancamento della contabilità economico-patrimoniale attraverso l’adozione di un piano dei conti integrato, applicando i principi contabili allegati alla riforma, la cui corretta applicazione garantirà l’armonizzazione contabile dei conti pubblici.

Questo processo ha portato nella gestione del patrimonio diversi rinnovamenti che ritroviamo negli allegati n. 1, 4/3 e 6 del d.lgs. 118/2011.

Principi contabili generali Arconet – Allegato 1

I principi contabili generali Arconet nell’ Allegato 1 sono i seguenti:

  • Annualità;
  • Unità;
  • Universalità;
  • Integrità;
  • Veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità;
  • Significatività e rilevanza;
  • Flessibilità;
  • Congruità;
  • Prudenza;
  • Coerenza;
  • Continuità e costanza;
  • Comparabilità e verificabilità;
  • Neutralità;
  • Pubblicità;
  • Equilibrio di bilancio;
  • Competenza finanziaria;
  • Competenza economica;
  • Prevalenza della sostanza sulla forma.

Principio applicato alla contabilità economico patrimoniale Allegato 4/3

L’Allegato n. 4/3 del Decreto Legislativo n. 118 del 2011 svolge un ruolo di fondamentale importanza per la contabilità degli enti locali italiani, in quanto stabilisce principi e criteri contabili specifici per la gestione della parte patrimoniale.

Il patrimonio è infatti una componente essenziale della contabilità degli enti locali, in quanto rappresenta l’insieme dei beni e delle risorse possedute dall’ente. Ciò include immobili, terreni, opere pubbliche, beni culturali, strumenti finanziari e altro ancora. La corretta gestione del patrimonio è fondamentale per garantire la sostenibilità finanziaria dell’ente e la valorizzazione delle risorse pubbliche.

Contenuti dell’Allegato n. 4/3

Classificazione dei Beni e delle Attività:

L’Allegato n. 4/3 stabilisce criteri e modalità per la corretta classificazione dei beni e delle attività dell’ente locale. Ciò consente di identificare e registrare in modo accurato i diversi tipi di risorse possedute dall’ente, che dovranno poi essere regolarmente aggiornate attraverso un sistema informatico.

L’allegato stabilisce i criteri di valutazione, le quote e i periodi di durata degli ammortamenti, che consentono di determinare il valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali nel corso del tempo, a partire dal suo inserimento al costo d’acquisto.

Le immobilizzazioni, quindi, devono essere riportate nel registro dei beni ammortizzabili come definito nell’allegato 4/3 al punto 4.18:

“Nel registro devono essere indicati, per ciascun bene, l’anno di acquisizione, il costo, il coefficiente di ammortamento, la quota annuale di ammortamento, il fondo di ammortamento nella misura raggiunta al termine del precedente esercizio, il valore residuo e l’eventuale dismissione del bene, ed il fondo di ammortamento dell’esercizio.”

Per i beni la cui vita utile è illimitata non si applicano quote di ammortamento. Rientrano in questa eccezione i terreni, i beni di valore, materiali preziosi e i beni mobili ed immobili qualificati come “beni culturali”, come indicato al principio 6.1.2, ai sensi dell’art. 2 del D.lgs 42/2004 – Codice dei beni culturali e del paesaggio.

La valutazione degli elementi patrimoniali attivi e passivi è effettuata seguendo i principi della competenza economica, prudenza, costanza e continuità dell’attività dell’ente.

L’importanza dell’Allegato 4/3:

Come riportato nell’Allegato n. 4/3 due dei suoi obbiettivi sono legati al patrimonio sono:

“- consentire la predisposizione dello Stato Patrimoniale (e rilevare, in particolare, le variazioni del patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della gestione);

– consentire la verifica nel corso dell’esercizio della situazione patrimoniale ed economica dell’ente e del processo di provvista e di impiego delle risorse;”

L’allegato ha quindi un’importanza significativa sulla gestione patrimoniale degli enti locali, in quanto fornisce linee guida e criteri specifici per la corretta registrazione e presentazione delle informazioni contabili riguardanti la parte patrimoniale. Seguire l’Allegato n. 4/3 consente agli enti locali di fornire informazioni chiare e affidabili sulla gestione dei beni, delle attività, delle passività e del patrimonio netto, garantendo la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.

PIANO DEI CONTI INTEGRATO PATRIMONIALE – ALLEGATO 6

Il Piano dei conti integrato rientra tra gli strumenti cardine dell’armonizzazione dei sistemi contabili previsti dal decreto legislativo n. 118/2011. In particolare, l’articolo 4 della norma prevede che le amministrazioni pubbliche adottino il piano dei conti integrato, di cui all’allegato 6, costituito da:

Il piano patrimoniale evidenzia la situazione patrimoniale dell’amministrazione conseguente alla gestione ed il valore delle attività possedute e delle passività poste in essere nell’esercizio, nelle loro diverse declinazioni contabili.

Il Piano dei Conti Integrato definisce la struttura del bilancio degli enti pubblici, indicando i principali aggregati patrimoniali e finanziari da includere nei bilanci. Questa struttura è stata progettata per essere coerente con le normative internazionali e per favorire la comparabilità dei bilanci a livello nazionale e internazionale.

Inoltre, determina una classificazione standard per le voci contabili, organizzando le transazioni finanziarie in categorie chiare e ben definite. Questa classificazione facilita la registrazione e la gestione delle operazioni finanziarie e semplifica le operazioni di rendicontazione e analisi dei dati.

Il sistema del piano dei conti integrato si basa sulla codifica numerica per le diverse voci contabili, consentendo una facile identificazione e catalogazione delle transazioni finanziarie. Questo sistema di codifica è essenziale per garantire la coerenza e l’efficienza nella registrazione dei dati finanziari.

Per approfondimenti si rimanda al seguente video: La gestione del patrimonio degli Enti Locali nella contabilità attraverso l’inventario – YouTube

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