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16 Marzo 2022

Gli indicatori nel controllo di gestione degli enti locali

Introduzione

Il controllo di gestione negli enti pubblici locali è anche dedicato alla rilevazione e rappresentazione dei fatti di gestione.
L’asse portante di questo sistema è costituito dal sistema contabile che nella realtà degli enti locali è principalmente determinato dalla contabilità di tipo finanziario.
Premesso che le conoscenze contabili non sono sufficienti per la rappresentazione dei reali fenomeni di gestione, risulta necessario implementare le conoscenze di carattere extracontabile attraverso opportuni indicatori.

Gli indicatori: che cosa sono e che ruolo hanno nel controllo di gestione?

Le conoscenze di carattere contabile possono essere rielaborate attraverso indicatori contabili in modo tale da fornire informazioni più significative, rispetto a quanto risultante dal sistema ordinario della contabilità, prevalentemente finanziaria, in uso presso il singolo ente locale.
Da ciò si comprende che il sistema degli indicatori si somma e deve essere inteso in maniera distinta rispetto al sistema della contabilità.
Gli indicatori sono variabili che rappresentano una grandezza, la quale viene espressa sotto forma di un numero, con lo scopo di favorire la facile comprensione di un fenomeno relativo alla gestione dell’ente locale meritevole di particolare attenzione da parte di un qualsiasi stakeholder interno, come gli amministratori, i dirigenti ed i dipendenti, e/o esterno come ad esempio i cittadini, gli utenti e le organizzazioni sindacali.
L’indicatore non è rappresentato esclusivamente da un rapporto, ma può essere anche un valore assoluto, come ad esempio un tale valore assoluto sarà dato dal numero di utenti del trasporto pubblico o dalle tonnellate di rifiuti raccolti dal servizio di nettezza urbana.
Non è invece un indicatore, ad esempio, il valore indicato dalla spesa corrente complessiva, dal momento che si tratta di un semplice dato contabile, ovvero non è un elemento appositamente rielaborato.

Le tipologie di indicatori nel controllo di gestione degli enti locali

Si configurano tre tipologie di indicatori, con lo scopo di verificare i progressi nell’esecuzione del programma amministrativo ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati:

  • Indicatori finanziari, relativi all’avanzamento della spesa finanziaria prevista dalla programmazione e pianificazione svolta dall’ente locale. Si utilizzano questi indicatori con lo scopo di prevedere come si evolverà la spesa nel tempo;
  • Indicatori di realizzazione, relativi principalmente alla quantificazione del numero di progetti e del numero di partecipanti alle iniziative finanziate;
  • Indicatori di risultato, i quali hanno lo scopo di restituire feedback all’ente locale, in merito all’operato svolto, da chi ha beneficiato in maniera diretta degli interventi in termini di effetti raggiunti. Sono espressi solitamente attraverso una percentuale.

Gli indicatori contabili ed extra contabili e le loro peculiarità

Gli indicatori contabili forniscono una rappresentazione semplificata e più comprensibile delle operazioni gestionali dell’ente locale rilevabili dal sistema di contabilità.
Gli indicatori extracontabili forniscono invece informazioni aggiuntive in merito a tutti quegli aspetti che non sono rilevabili contabilmente, ma che in particolar modo negli enti locali, sono elementi indispensabili e fondamentali per la valutazione del grado di efficienza ed efficacia.
Proprio per questo i risultati attesi, in riferimento alle finalità ed agli obiettivi di gestione, possono essere espressi in termini di:

  • Efficacia esterna, ovvero la capacità di soddisfare i bisogni attraverso risultati coerenti con le aspettative dei cittadini;
  • Efficacia interna, ossia la capacità dei risultati prodotti di soddisfare gli obiettivi dati;
  • Efficienza, intesa come rapporto tra impiego di risorse e risultati ottenuti.

Il concetto di efficienza è quindi riconducibile alla capacità di produrre maggiori prodotti/servizi(output) dati gli stessi quantitativi di fattori produttivi(input). Ovvero, detto in maniera più semplice, i medesimi output dati minori volumi di input.
Con il concetto di efficacia interna intendiamo la capacità di raggiungimento degli obiettivi preposti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo dal sistema di pianificazione e programmazione.
Con il concetto di efficacia esterna, invece, intendiamo la capacità di soddisfare i bisogni della collettività, sia per quanto concerne i servizi erogati sia in merito al livello dell’impatto degli stessi servizi sui fenomeni socio-economici del territorio “amministrato”.
In altre parole, mentre l’efficacia interna riguarda la capacità di raggiungimento degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo, l’efficacia esterna riguarda principalmente la capacità di soddisfare realmente i bisogni della comunità locale.

Proprio con l’art.3 comma 4 del d.lgs n.150/2009 viene sancito l’obbligo della necessaria implementazione di criteri per tutto il comparto della pubblica amministrazione, regioni ed enti locali, compresi metodi e strumenti per la misurazione e per la valutazione della performance organizzativa che tengano in particolare considerazione il soddisfacimento dell’interesse del destinatario dei servizi e degli interventi.

“La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché alla crescita delle competenze professionali, attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative(…). Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare ed a valutare la performance con riferimento all’amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti(…). Le amministrazioni pubbliche adottano metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi al soddisfacimento dell’interesse del destinatario dei servizi e degli interventi”.

Conclusione

Il complesso degli indicatori è in grado di fornire indicazioni utili nel tempo, indagando come su come l’ente locale si è comportato nell’ambito della sua azione amministrativa nel corso degli anni, e nello spazio, mediante il confronto con gli altri enti locali.
In una situazione “ideale” di gestione dell’ente locale, l’efficacia interna deve identificarsi il più possibile con l’efficacia esterna-sociale.
Gli obiettivi stabiliti dal sistema di pianificazione e programmazione, quali il piano generale di azione, la relazione revisionale e programmatica, il bilancio pluriennale, il bilancio annuale di previsione ed il piano esecutivo di gestione, devono essere il più possibile coerenti rispetto ai reali bisogni della cittadinanza amministrata.
Pertanto, l’azione amministrativa dell’ente locale è efficace non tanto quando realizza l’efficacia interna, seppur elemento fondamentale per l’attivazione del processo del controllo di gestione, quanto piuttosto se vengono raggiunti apprezzabili livelli di soddisfacimento delle esigenze espresse nell’ambito della collettività di riferimento.
Nei prossimi articoli approfondiremo ancora di più le tematiche intorno agli indicatori, cercando di fornire un quadro più ampio e dettaglio in relazione al loro utilizzo ed alle loro funzioni nell’ambito del controllo di gestione degli enti locali.

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