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21 Dicembre 2022

Gli strumenti di programmazione negli enti locali

Un elemento fondamentale per lo sviluppo di un efficiente controllo di gestione negli enti locali è la programmazione.

Abbiamo trattato tante volte l’ambito del monitoraggio nel controllo di gestione, ma è bene fare un passo indietro per analizzare e ragionare su ciò che viene prima, ovvero proprio la programmazione.

La programmazione negli enti locali, se fatta in maniera corretta e ponderata, rende l’azione di monitoraggio del controllo di gestione molto più fluida e meno complicata.

Questo permette di evitare molto spesso di dover intervenire con azioni correttive pesanti da parte dell’amministrazione.

Vien da sé pensare che la programmazione negli enti locali sia un pilastro imprescindibile per un efficace ed efficiente controllo di gestione.

Quali sono gli strumenti per la programmazione a disposizione degli enti locali?

Gli enti locali dispongono di diversi elementi utili e imprescindibile per poter attuare un percorso di programmazione stabile e delineato, e sono:

  • Il Documento Unico di Programmazione, altresì noto come DUP;
  • Il Bilancio di Previsione;
  • Il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e delle performances;
  • Il Piano degli Indicatori;
  • L’Assestamento di Bilancio e la Salvaguardia degli Equilibri;
  • Le Variazioni di Bilancio;
  • Il Rendiconto di Gestione.

Iniziamo quindi, nell’ordine, ad analizzare punto per punto ogni strumento per comprenderne al meglio il suo funzionamento, le sue componenti, i tempi e le modalità di approvazione e la loro importanza ai fini della programmazione all’interno del controllo di gestione negli enti locali.

Gli strumenti di programmazione negli enti locali: il Documento Unico di Programmazione (DUP)

La finalità perseguita dal DUP è indicata nel punto 8 dell’allegato 4.1 del d.lgs. 118/2011 per cui:

  • È lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali con lo scopo di consentire di fronteggiare in modo permanente, sistemico ed unitario le discontinuità ambientali ed organizzative;
  • Costituisce il presupposto necessario di tutti gli altri strumenti di programmazione.

In merito alle tempistiche ed alle modalità di approvazione è necessario sapere che il DUP deve essere presentato dalla Giunta Comunale al Consiglio Comunale entro il 31 luglio di ciascun anno.

Successivamente entro il 15 novembre di ogni anno la stessa Giunta deve provvedere con l’aggiornamento dello stesso.

È bene anche ricordare che esistono ben tre tipologie di DUP:

  • DUP ordinario, di competenza degli enti locali con popolazione superiore ai 5.000 abitanti;
  • DUP semplificato, per gli enti locali con un numero di abitanti compreso tra i 2.000 ed i 5.000;
  • DUP super semplificato, rivolto agli enti locali con popolazione inferiore ai 2.000 abitanti.

Le differenze principali sono date dal volume dei contenuti che l’ente locale è obbligato ad inserire all’interno del DUP.

Un esempio è dato dal fatto che il DUP ordinario è contraddistinto da due sezioni in più, ovvero la Sezione Strategica e la Sezione Operativa.

La Sezione Strategica e la Sezione Operativa: cenni

Analizziamo meglio il significato e i contenuti che gli enti locali sono tenuti a presentare all’interno della Sezione Strategica (SeS) e della Sezione Operativa (SeO).

La Sezione Strategica è caratterizzata da un orizzonte temporale pari a quello del mandato amministrativo e la sua finalità è quella di sviluppare e concretizzare le linee programmatiche di mandato.

La Sezione Strategica deve individuare gli indirizzi strategici e definendone gli obiettivi da perseguire entro la fine del mandato.

La SeS, inoltre, prevede che vengano sviluppati degli approfondimenti in merito alle condizioni interne ed esterne dell’ente locale, le quali portano ad una conseguente individuazione degli obiettivi strategici che l’amministrazione intende perseguire entro la fine del mandato.

La Sezione Operativa invece ha un orizzonte temporale pari a quello del Bilancio di Previsione.

Costituisce lo strumento di supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici prefissati dalla SeS, supportando, appunto, il processo di previsione per la predisposizione del Bilancio.

Molto più semplicemente è bene sapere che la SeO ha lo scopo di convertire in numeri i contenuti esposti nella SeS.

Approfondimenti su SeO e SeS

La Sezione Operativa è redatta, per quanto concerne il contenuto finanziario per competenza con riferimento all’intero periodo considerato, mentre per cassa in riferimento al primo esercizio.

La SeO, inoltre, individua per ogni missione, i singoli programmi che l’amministrazione dell’ente locale ha deciso di voler realizzare al fine di conseguire gli obiettivi strategici precedentemente esposti nella SeS.

La Sezione Operativa si struttura in due parti:

  • La prima, in cui si descrivono le motivazioni delle scelte programmatiche effettuate per tutto il periodo di riferimento del DUP, con i relativi singoli programmi da realizzare e gli obiettivi su base annuale;
  • La seconda, in cui è prevista la parte più dettagliata relativamente all’arco di riferimento del DUP, delle opere pubbliche, del fabbisogno del personale

La versione semplificata del DUP, come accennato precedentemente, contiene meno elementi, specie per quanto riguarda la Sezione Strategica.

Proprio in quest’ultima, gli enti locali sono tenuti a fornire solamente un’analisi delle condizioni interne con un focus specifico sull’organizzazione e sulle modalità di gestione dei servizi pubblici tenendo conto dei fabbisogni e costi standard.

Per quanto riguarda la Sezione Operativa è necessario che vengano inseriti tutti gli elementi previsti all’interno del DUP ordinario.

Approfondimenti sul DUP negli enti locali

Il DUP non è solo uno strumento utile ai fini della programmazione all’interno del vasto universo che è il controllo di gestione, ma trova anche terreno fertile in ottica PNRR.

In ambito PNRR, appunto, è consigliato prediligere, indipendentemente dal numero di abitanti, una versione del DUP ordinario, in quanto è l’unico dei tre modelli che ci permette di raggiungere un’analisi massimizzata mediante la presenza di due ulteriori strumenti di analisi:

  • Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche, strumento con cui il Comune individua i grandi interventi e le opere che modificheranno la città, indicandone i tempi e le risorse destinate per le suddette lavorazioni previste nel triennio;
  • Il Programma Biennale di Forniture e Servizi con i relativi aggiornamenti annuali, in cui sono contenuti gli acquisti di beni e di servizi di importo unitario pari o superiori a € 40.000,00.

Per maggiori informazioni in merito alla documentazione elencata precedentemente si rimanda all’approfondimento presente in questo articolo.

Si segnala, inoltre, che la versione ordinaria, sempre in riferimento al PNRR, permette agli enti locali di non dover provvedere all’aggiornamento con continui documenti integrativi.

Conclusione

Termina qui l’analisi del DUP ed emerge inevitabilmente il fatto che esso è da considerare come un elemento centrale per la programmazione per l’ente locale.

La sua corretta e più completa elaborazione sono elementi imprescindibili per un corretto controllo di gestione.

Negli appuntamenti futuri procederemo con l’approfondimento dei restanti strumenti di programmazione.

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