naviga tra gli articoli
controllo di gestione
Finanziario
rendiconto
Condividi l'articolo
5 Luglio 2023

Gli strumenti di programmazione negli enti locali

Nei precedenti articoli abbiamo introdotto i principali strumenti di programmazione negli enti locali per un corretto controllo di gestione, analizzando in particolare le Variazioni di Bilancio ed il Rendiconto di Gestione.

Di seguito si riporta l’elenco degli strumenti di programmazione negli enti locali:

  • Il Documento Unico di Programmazione, altresì noto come DUP.
  • Il Bilancio di Previsione.
  • Il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e delle performances.
  • Il Piano degli Indicatori.
  • L’Assestamento di Bilancio e la Salvaguardia degli Equilibri.
  • Le Variazioni di Bilancio.
  • Il Rendiconto di Gestione.

L’articolo di oggi approfondirà le tematiche relative alle Variazioni di Bilancio ed il Rendiconto di Gestione, al fine di poter comprendere meglio questi strumenti di programmazione atti ad un corretto controllo di gestione per gli enti locali.

Le Variazioni di Bilancio negli enti locali

Le Variazioni di Bilancio negli enti locali si riferiscono ai cambiamenti apportati al Bilancio di Previsione di un ente locale durante l’esercizio finanziario. Queste variazioni sono necessarie per adattare il Bilancio alle esigenze emergenti o alle modifiche nelle risorse finanziarie disponibili.

I riferimenti normativi che regolano le Variazioni di Bilancio negli enti locali sono:

Tipologie di Variazioni di Bilancio

Le Variazioni di Bilancio negli enti locali si riferiscono ai cambiamenti apportati al Bilancio di Previsione di un ente locale durante l’esercizio finanziario. Queste variazioni sono necessarie per adattare il Bilancio alle esigenze emergenti o alle modifiche nelle risorse finanziarie disponibili.

Le Variazioni di Bilancio possono essere di diversi tipi, tra cui:

  1. Variazioni di entrata: Queste variazioni riguardano le modifiche nelle entrate previste nel Bilancio di Previsione. Possono includere l’aumento o la riduzione delle entrate derivanti da tasse locali, contributi statali, sovvenzioni, finanziamenti o altre fonti di finanziamento. Ad esempio, se un ente locale riceve un finanziamento aggiuntivo dal governo centrale, sarà necessario apportare una variazione di entrata per riflettere tale aumento delle risorse finanziarie disponibili.
  2. Variazioni di spesa: Queste variazioni riguardano le modifiche nelle spese previste nel Bilancio di Previsione. Possono includere l’aumento o la riduzione delle spese per servizi pubblici, investimenti, personale, forniture o altri elementi di spesa. Ad esempio, se un ente locale decide di aumentare il budget per la manutenzione delle strade, sarà necessario apportare una variazione di spesa per riflettere tale aumento di spesa.
  3. Variazioni di finanziamento: Queste variazioni riguardano le modifiche nelle fonti di finanziamento previste nel Bilancio di Previsione. Possono includere l’acquisizione di prestiti, l’emissione di obbligazioni o altre forme di finanziamento. Ad esempio, se un ente locale decide di finanziare un progetto di infrastrutture attraverso un prestito, sarà necessario apportare una variazione di finanziamento per riflettere l’impatto di tale operazione sul bilancio complessivo.

Quando si possono fare le Variazioni di Bilancio negli enti locali?

Le Variazioni di Bilancio negli enti locali possono essere effettuate durante l’esercizio finanziario.

Le tempistiche e le procedure per apportare le variazioni di Bilancio di Previsione possono essere:

  • In itinere: Durante l’esecuzione del Bilancio di Previsione, potrebbe emergere la necessità di apportare modifiche alle previsioni iniziali. Ad esempio, potrebbero verificarsi cambiamenti nelle entrate o nelle spese, richiedendo una variazione di bilancio per riflettere tali modifiche.
  • Approvazione del bilancio: Prima dell’approvazione del Bilancio di Previsione, potrebbe essere necessario apportare modifiche alle stime preliminari. Questo può essere fatto sulla base di informazioni più recenti o per rispondere a nuove esigenze o priorità identificate.
  • Eventi imprevisti: In caso di eventi imprevisti che influiscono sul Bilancio di Previsione, come calamità naturali, crisi economiche o emergenze sanitarie, potrebbe essere necessario apportare variazioni di bilancio per allocare risorse aggiuntive o riorganizzare le priorità.

Per apportare le Variazioni di Bilancio è richiesta l’approvazione degli organi decisionali competenti dell’ente locale, come il Consiglio Comunale.

Il rendiconto di gestione negli enti locali

Il rendiconto di gestione negli enti locali è un documento contabile che riassume l’attività finanziaria dell’ente locale durante l’esercizio finanziario. Esso fornisce una panoramica completa delle entrate, delle spese e degli investimenti realizzati, nonché della situazione economica e patrimoniale dell’ente.

Il rendiconto di gestione è fondamentale per valutare l’efficienza e l’efficacia della gestione finanziaria dell’ente locale, nonché per consentire un’adeguata rendicontazione e trasparenza verso i cittadini.

Fornisce informazioni sull’utilizzo delle risorse finanziarie, sull’andamento dell’indebitamento, sulla situazione patrimoniale e su altri aspetti finanziari rilevanti.

Il rendiconto negli enti locali è disciplinato dal Testo unico degli enti locali (D.Lgs. 267/2000). Questo decreto legislativo stabilisce le procedure per la gestione finanziaria e contabile degli enti locali e fornisce le linee guida per la preparazione del rendiconto.

Il rendiconto della gestione è deliberato entro il 30 aprile dell’anno successivo dall’organo consiliare, tenuto motivatamente conto della relazione dell’organo di revisione. La proposta è messa a disposizione dei componenti dell’organo consiliare prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento di contabilità.

I principali allegati che compongono il rendiconto per gli enti locali sono:

  • Conto del bilancio: dimostra i risultati finali della gestione rispetto alle autorizzazioni contenute nel Bilancio di Previsione. In esso vengono rappresentati i valori contabili derivanti dalla gestione finanziaria degli stanziamenti di Entrata e di Spesa autorizzati con il Bilancio di Previsione, incluse le variazioni apportate nel corso dell’esercizio.
  • Conto economico: evidenzia i componenti positivi e negativi della gestione di competenza economica dell’esercizio considerato, rilevati dalla contabilità economico-patrimoniale.
  • Stato patrimoniale: rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio.

In base alla normativa vigente, gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono elaborare la contabilità economico-patrimoniale in versione semplificata, ovvero possono produrre solo lo Stato Patrimoniale Attivo e Passivo e non il Conto Economico.

È necessario che prima dell’elaborazione del Rendiconto e della contabilità economico-patrimoniale, anche semplificata, vengano effettuati i riaccertamenti ordinari sui residui attivi e passivi dell’ente locale.

I residui derivano dalla formazione del Bilancio secondo il principio della competenza finanziaria, in virtù del quale al 31 dicembre – termine dell’esercizio finanziario – alcune entrate accertate possono non essere state ancora riscosse ed alcune spese impegnate non ancora pagate.

Nell’ambito del bilancio di cassa, che invece si riferisce a previsioni concernenti effettive entrate ed effettive uscite finanziarie, appare più appropriato parlare di minori entrate e di minori spese piuttosto che di residui attivi e passivi.

I residui si distinguono in:

Residui attivi: sono somme accertate ma non ancora riscosse entro il termine dell’esercizio.

  • Residui attivi: sono somme accertate ma non ancora riscosse entro il termine dell’esercizio.
  • Residui passivi: sono somme impegnate ma non ancora pagate entro il termine dell’esercizio.

Articoli correlati

Scorri i documenti