Fondi per la progettazione territoriale
Fondi per la progettazione territoriale, cosa sono
I fondi per la progettazione territoriale sono una misura innovativa a sostegno degli enti territoriali, finalizzata a trasferire risorse agli Enti in modo da supportare finanziariamente le fasi di progettazione e programmazione utili alla partecipazione ai diversi bandi che interesseranno il settore da oggi agli anni a venire.
Le risorse sono destinate esclusivamente all’avvio di nuove progettualità.
I fondi per la progettazione territoriale sono di competenza del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ed è alla preziosa documentazione prodotta dal Ministero che ci rifacciamo nella produzione di questo approfondimento.
È stata data evidenza dell’assegnazione dei fondi per la progettazione territoriale con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM); ben 161.515.175 euro sono stati riconosciuti ai diversi Enti con lo scopo di rilanciare e accelerare la progettazione nei piccoli Comuni, le Province e le Città metropolitane delle regioni del Sud, Marche e Umbria, nonché nei centri delle aree interne.
Il contributo è assegnato a ciascun Ente beneficiario per ciascuno degli anni dal 2021 al 2022.
Fondi per la progettazione territoriale, a chi spettano
I fondi per la progettazione territoriale sono ripartiti tra 7 Città metropolitane, 38 Province e circa 4.800 Comuni fino a 30.000 abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria, o ricompresi nella mappatura delle aree interne.
Fin da subito si rileva come alle Città metropolitane è assegnato un milione di euro a Ente, mentre alle singole Province sono riservati 500.000 euro; per quanto riguarda i Comuni gli importi variano.
Per poter visionare i singoli importi si rinvia all’apposito elenco pubblicato.
Fondi per la progettazione territoriale, a cosa servono
I fondi per la progettazione territoriale possono essere utilizzati dagli Enti per promuovere bandi rivolti a professionisti (per esempio, architetti, ingegneri, progettisti…) che presenteranno progetti in ambito urbanistico o di innovazione sociale. Fine del trasferimento è quello di agevolare le amministrazioni riceventi permettendogli di finanziare, e quindi disporre, di progetti già pronti per partecipare all’assegnazione delle risorse del PNRR, dei Fondi strutturali europei o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Dal momento in cui si vuole accelerare la progettazione e programmazione degli Enti, con l’intento di farli partecipare ai diversi bandi, è stata prevista una ulteriore opzione di impiego dei fondi per la progettazione territoriale da parte dei Comuni fino a 5.000 abitanti, questi infatti possono utilizzare, in tutto o in parte, il contributo anche per affidare incarichi per la redazione di progetti di fattibilità tecnica economica in ambito urbanistico o di innovazione sociale.
Fondi per la progettazione territoriale, quali obiettivi per il loro impiego
I fondi per la progettazione territoriale devono essere utilizzati per supportare le attività che permettano di realizzare almeno uno dei seguenti obiettivi: la transizione verde dell’economia locale, la trasformazione digitale dei servizi, la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che assicuri lo sviluppo armonico dei territori, anche dal punto di vista infrastrutturale, la coesione economica, l’occupazione, la produttività, la competitività, lo sviluppo turistico del territorio, la ricerca, l’innovazione sociale, la cura della salute e la resilienza economica, sociale e istituzionale a livello locale, nonché il miglioramento dei servizi per l’infanzia e di quelli tesi a fornire occasione di crescita professionale ai giovani e ad accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Fondi per la progettazione territoriale, come si richiede l’erogazione del finanziamento
Prima di richiedere l’erogazione del finanziamento collegato ai fondi per la progettazione territoriale, le amministrazioni devono registrare l’intervento o gli interventi che intendono promuovere all’interno del portale Banca Dati Amministrazioni Pubbliche (BDAP).
Una volta effettuato l’accesso al portale è necessario entrare nella sezione MOP – Monitoraggio Opere Pubbliche e quindi Linee di Finanziamento: qui dall’8 giugno 2022 è stata inserita la voce relativa al Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. Per le istruzioni di accesso alla piattaforma e di registrazione degli interventi, si può fare riferimento all’apposito manuale.
Dopo la registrazione degli interventi, le amministrazioni possono presentare la richiesta di erogazione delle risorse, compilando in ogni sua parte il relativo modulo e inviandolo all’indirizzo PEC fondoprogettazione@pec.agenziacoesione.gov.it. L’Agenzia per la Coesione territoriale mette a disposizione anche le linee guida da seguire per la gestione, l’attuazione, la rendicontazione e il monitoraggio degli interventi.
È utile ricordare che, dal momento in cui il caricamento sul portale BDAP MOP lo richiede, è necessario disporre del CUP relativo al progetto e, per detto CUP, è fornito apposito template da seguire per l’acquisizione corretta del codice.
Al fine di monitorare il programma degli interventi, gli Enti beneficiari del finanziamento sono tenuti a implementare il portale BDAP MOP tramite il collegamento fra il CUP riferito al servizio di progettazione e il CUP relativo alle opere o ai servizi.
Si ricorda infine che, al fine dell’utilizzo delle risorse dei fondi per la progettazione territoriale, lo SMART CIG non è ammesso in quanto non contiene alcune informazioni utili al monitoraggio e necessarie per la successiva fase di liquidazione delle risorse.
Fondi per la progettazione territoriale, quali caratteristiche devono avere le proposte progettuali
Le proposte progettuali sviluppate tramite i fondi per la progettazione territoriale devono essere coerenti o complementari rispetto agli obiettivi del PNRR, dei Fondi strutturali europei o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Nel caso in cui si riferiscano a interventi di carattere sociale, devono avere un livello di dettaglio sufficiente ad avviare le procedure di affidamento del servizio o di co-progettazione.
In caso di lavori pubblici, invece, il livello progettuale proposto deve essere almeno pari a quello del progetto di fattibilità tecnica ed economica.
Le linee guida da seguire nella compilazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica sono indicate in un decreto pubblicato dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Fondi per la progettazione territoriale, quali sono le spese ammissibili
I fondi per la progettazione territoriale possono finanziare le spese relative ai premi per la messa a bando dei concorsi, i compensi per lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica nei Comuni fino a 5.000 abitanti, le spese per i rilievi e per le indagini strettamente necessari per l’avvio delle procedure, le spese di pubblicazione dei bandi, le spese per le commissioni di gara, le spese per attività tecnico amministrative di supporto, le imposte e le tasse. Non sono invece ammesse le spese per espropri, acquisto di aree, lavori e fornitura di beni di qualsiasi natura.
Fondi per la progettazione territoriale, entro quando l’affidamento
Gli Enti beneficiari dei fondi per la progettazione territoriale possono avviare le procedure per i concorsi e per l’affidamento di progetti di fattibilità tecnico-economica, quest’ultimo caso riservato ai Comuni fino a 5.000 abitanti, entro il 18 agosto 2022, qualora detto termine non venisse rispettato seguirebbe la revoca del contributo.
A fronte di eventuali dubbi residuali si fa presente che il Ministro ha pubblicato sul proprio portale una serie di FAQ, in data 10 marzo 2022 e, le più recenti a compendio delle precedenti, in data 12 maggio 2022.