La pubblicazione del giornalino comunale non è da annoverarsi tra le spese di rappresentanza, nella misura in cui esso si rivolge alla comunità amministrata con mere finalità informative sui servizi erogati dall’Ente (Corte dei Conti, sezione controllo Lombardia, deliberazione n. 362/2015).
Le spese funzionali a informare la cittadinanza circa i servizi ad essa offerti e circa le modalità di fruizione di tali servizi non possono essere annoverate, infatti, tra le spese di rappresentanza; queste ultime comprendono per definizione tutti quei costi legati ad attività finalizzate ad accrescere il prestigio della PA verso l’esterno.
In considerazione della sua esclusione dalle spese di rappresentanza, dunque, la pubblicazione del giornalino del Comune non può essere assoggettata in alcun modo ai limiti di spesa imposti ad alcune tipologie di attività (relazioni pubbliche, mostre, convegni, pubblicità e rappresentanza).
Tuttavia, è doveroso segnalare che la tesi della sezione Lombardia non è condivisa da altre sezioni regionali di controllo della stessa Corte dei Conti.