PNRR, cos’è
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento attuativo della strategia elaborata dall’Unione Europea per permettere agli Stati Membri di uscire dalla crisi pandemica, come?
Attraverso l’erogazione di importanti trasferimenti agli Stati Membri affinché siano supportati nello sviluppo di politiche di riavvio e rilancio del tessuto economico e sociale.
Il PNRR, ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, entra ora nel vivo.
I bandi di interesse per gli Enti Locali stanno oramai divenendo numerosi; è quindi opportuno incominciare a prendere dimestichezza con questa grande possibilità che viene fornita al fine di utilizzare al meglio, e al massimo, le risorse rese disponibili.
A questo proposito approfondiamo ora quanto presentato il 20 dicembre 2021 dal Ministero della Cultura, ovvero l’avviso pubblico per l’accesso alle risorse del “Piano Nazionale Borghi“, intervento previsto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che con l’investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi” stabilisce un finanziamento complessivo di 1.020 miliardi di euro.
Il “Piano Nazionale Borghi”
Il “Piano Nazionale Borghi” è uno dei percorsi di finanziamento resi disponibili attraverso il PNRR.
Incominciamo con il dire che questo riguarda i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti o, come vedremo più avanti, qualora gli enti agissero in forma aggregata sarebbe la somma degli abitanti a non dover superare la quota 5.000.
Attraverso il Piano si vuole contribuire allo sviluppo e al rilancio di queste “piccole” realtà attraverso l’attuazione di progetti che rendano questi luoghi attrattivi per le nuove generazioni attraverso la creazione di occupazione; che permettano quindi di sviluppare attrattività e, al contempo, operino nell’ottica della tutela del territorio e dell’adattamento al cambiamento climatico
In particolare il “Piano Nazionale Borghi” è finalizzato a “promuovere progetti per la rigenerazione, valorizzazione e gestione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento.”
In cosa consiste il “Piano Nazionale Borghi”
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è caratterizzato, tra le altre cose, dalla presenza di diverse Missioni, Componenti e Investimenti; queste classificazioni identificano la destinazione dei diversi finanziamenti e, nell’ottica del “Piano Nazionale Borghi” possiamo collocare l’intervento all’interno dell’Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi storici” della Missione 1 – Componente 3 del PNRR.
Obiettivo di questo intervento è:
- realizzare il recupero del patrimonio storico, la riqualificazione degli spazi pubblici aperti (es. eliminando le barriere architettoniche, migliorando l’arredo urbano) e la creazione di piccoli servizi culturali anche a fini turistici;
- favorire la creazione e promozione di nuovi itinerari (es. itinerari tematici, percorsi storici) e visite guidate;
- sostenere le attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volte a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.
Per raggiungere gli obiettivi di cui sopra porterà a un rinnovamento dell’economia locale agevolando il ripopolamento delle zone interessate dal Piano. Avremo modo di vedere come uno dei parametri premianti, al fine dell’assegnazione delle risorse, sarà lo sviluppo di percorsi che vedano agire congiuntamente pubblico e privato.
Il “Piano Nazionale Borghi”: linea A
Il “Piano Nazionale Borghi” prevede una ripartizione del miliardo di euro di finanziamenti previsti su due differenti componenti operative, componenti caratterizzate da differenti strategie di intervento e da differenti obiettivi. Distinguiamo:
- Linea A. Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio
abbandono o abbandonati, individuati dalle Regioni e Province autonome con Delibere di Giunta,
su proposta degli Assessorati alla Cultura; - Linea B. Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici, selezionati attraverso avviso pubblico a regia del Ministero della Cultura rivolto ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e caratterizzati dalla presenza di un borgo storico.
Alla linea A sono destinati 420 milioni di euro per sostenere progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati, tramite la realizzazione di un intervento per ciascuna Regione o Provincia Autonoma, per un totale di 21 interventi.
Le Regioni dovranno presentare la propria proposta al Ministero della Cultura entro il 15 marzo 2022, andando quindi ad identificare il soggetto beneficiario dei 20 milioni di euro a disposizione.
Il “Piano Nazionale Borghi”: linea B
La Linea B mira a realizzare progetti locali di rigenerazione culturale in almeno 229 borghi storici
380 milioni di euro andranno a sostenere le proposte presentate dai Comuni e 200 milioni di euro verranno indirizzati quale regime di aiuto a micro, piccole e medie imprese localizzate o che intendono insediarsi nei borghi che saranno selezionati.
Le risorse saranno destinate al 40% alle 8 regioni del Mezzogiorno, dividendo il 60% rimanente tra centro e nord.
Potranno partecipare, tramite presentazione di propri progetti, i Comuni, in forma singola o aggregata, fino a un massimo di 3 Comuni, con popolazione residente complessiva fino a 5.000 abitanti. Qualora i Comuni si presentino in forma aggregata il limite di popolazione è da applicare alla somma degli abitanti di tutti i soggetti interessati.
I beneficiari, che parteciperanno alla ripartizione dei 380 milioni, saranno individuati entro il mese di maggio 2022.
Successivamente verrà poi elaborato il bando per le imprese che svolgono attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali localizzate nei Comuni selezionati per la realizzazione dei progetti di rigenerazione culturale.
L’importo complessivo del trasferimento è, questa volta, pari a 200 milioni di euro.
Il totale dei fondi trasferiti, in riferimento alla linea B del “Piano Nazionale Borghi”, dovrebbe attestarsi ad un massimo di circa 2,53 milioni di euro a borgo. Importi decisamente rilevanti per le realtà di cui stiamo parlando, importi che richiamano ulteriormente l’attenzione sulla straordinarietà del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il “Piano Nazionale Borghi”: quanto finanzia
Con il “Piano Nazionale Borghi” saranno finanziati, con contributo a fondo perduto e fino al 100%, Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale, come anticipato precedentemente di almeno 229 borghi storici, per un importo massimo del contributo concedibile (comprensivo di IVA) pari a euro 1.600.000,00 ciascuno; importo al netto di quanto sarà eventualmente destinato alle attività produttive.
Qualora il progetto sia proposto da un’aggregazione di Comuni, il finanziamento potrà essere incrementato del 30% per ogni Comune aggregato al capofila a condizione che:
- il progetto deve prevedere interventi anche sul/nel borgo storico del medesimo Comune.
Qualora i progetti eccedessero, nel loro budget previsionale, l’importo stabilito come tetto massimo di trasferimento da parte del “Piano Nazionale Borghi” l’ente deve garantire la copertura della quota di costo eccedente.
Il “Piano Nazionale Borghi”: cosa finanzia
Nell’andare a riportare quali interventi finanzi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, riprendiamo le informazioni dal bando andando a richiamare le linee di azione esemplificate:
- Realizzazione/potenziamento di servizi e infrastrutture culturali.
- Realizzazione di iniziative per la tutela e valorizzazione del patrimonio della cultura immateriale.
- Realizzazione di iniziative per l’incremento della partecipazione culturale e per l’educazione al patrimonio delle comunità locali.
- Realizzazione di attività per il miglioramento e la razionalizzazione della gestione di beni, servizi e iniziative.
- Realizzazione di infrastrutture per la fruizione culturale-turistica.
- Realizzazione iniziative per l’incremento dell’attrattività residenziale e contrastare l’esodo demografico.
- Realizzazione di azioni di supporto alla comunicazione e diffusione delle informazioni sull’offerte del territorio (borgo).
- Realizzazione di azioni di cooperazione interterritoriale.
- Altro.
Il “Piano Nazionale Borghi”: quando finanzia
Vediamo infine quali sono le tempistiche previste per il finanziamento dei progetti:
- prima erogazione in anticipazione nella misura non superiore al 10% del totale del finanziamento complessivo concesso entro 30 giorni dalla sottoscrizione del disciplinare d’obblighi;
- quattro quote intermedie fino al raggiungimento del 90% del totale del finanziamento complessivo concesso, a fronte di spese effettivamente sostenute per stati di avanzamento dei lavori, dei servizi e delle forniture;
- erogazione finale, a saldo, entro 30 giorni dalla rendicontazione di spesa per il 100% del costo complessivo del Progetto finanziato, corredata della documentazione tecnico-amministrativa contabile attestante la effettiva conclusione e il collaudo, certificazione e/o verifica degli interventi e progetti previsti dal Progetto finanziato.
di Marco Sigaudo