Tributi – Rimborsi per versamenti errati

La recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha reso operativo il DM 24 febbraio 2016 relativo ai versamenti errati o eccedenti effettuati dai contribuenti nei confronti dei Comuni o dello Stato (in primis IMU, IMI, IMIS, TARI/TARSU/TARES). Attraverso la circolare n. 1/DF il Ministero dell’Economia ha, inoltre, fornito alcuni chiarimenti in merito alle istruzioni contenute nel decreto.

• Versamento a un Comune non competente – Il contribuente deve comunicare l’errore sia al Comune che ha ricevuto l’erroneo versamento sia al Comune effettivamente competente comunicando i seguenti dati: estremi del versamento, importo versato, dati catastali dell’immobile in questione, ente locale competente, ente locale cui è stato erroneamente versato il tributo. È anche possibile che ad accorgersi dell’errore sia il Comune incompetente e non il contribuente; in tal caso spetta al Comune la comunicazione dell’errore al Comune di riferimento. In entrambi i casi, comunque, il Comune che ha ricevuto l’errato versamento è tenuto a riversare le somme indebitamente percepite all’ente locale competente entro 180 giorni dalla scoperta del fatto.
• Versamento superiore al tributo effettivamente dovuto – Il contribuente deve presentare istanza di rimborso all’ente locale entro cinque anni dal giorno del versamento o da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione, pena la decadenza di tale diritto. Il Comune, nei 180 giorni successivi alla comunicazione, è tenuto a completare l’istruttoria della pratica. Il Comune provvede al rimborso sia della quota eccedente di propria competenza sia della quota eccedente erroneamente versata allo Stato, inoltrando a quest’ultimo debita comunicazione.
• Versamento al Comune di una somma spettante allo Stato o viceversa – Il contribuente deve presentare apposita comunicazione all’ente locale, il quale provvederà poi a regolare la situazione contabile.