Individuazione possibili ricadute sul bilancio
- IMU: la probabile riduzione di liquidità dei contribuenti potrebbe comportare minori incassi e un potenziale correlato aumento dell’evasione. Un elemento che va fortemente a minare gli equilibri risiede nel fatto che l’IMU è un’entrata che si accerta per cassa. Un fattore altresì importante da prendere in considerazione è il potenziale ridimensionamento della base imponibile della aree fabbricabili per decremento del loro valore commerciale.
- Pubblicità – TOSAP/COSAP: la contrazione delle attività commerciali potrebbe portare a una contrazione di queste entrate.
- Addizionale IRPEF: il calo dei redditi dei soggetti passivi d’imposta si rifletterà su una diminuzione degli introiti. Il calcolo “convenzionale” previsto dal principio applicato mette a riparo il bilancio solo formalmente in quanto la ricchezza nazionale inevitabilmente ridotta porterà un mancato incasso delle somme lasciate a residui.
- TARI: le oscillazioni qui potrebbero essere di segno opposto. A fronte di una presumibile diminuzione degli introiti per insoluti generalizzata, potremo assistere a una diminuzione del costo della raccolta dei rifiuti per una minore produzione degli stessi sulla parte non domestica e ad un aumento sulla domestica. Ulteriore incognita l’aumento del rifiuto ingombrante per tutte le famiglie in quarantena.
- Recupero evasione tributi: la probabile riduzione di liquidità dei contribuenti potrebbe comportare minori incassi controbilanciati da una contrazione F.C.D.E. e a una diminuzione di eventuali compensi/aggi per service esterni. Da non trascurare il ridotto impiego di tempo degli addetti all’attività.
- Imposta di soggiorno: potenzialmente il calo del turismo si rifletterà su questa entrata. Collegata ad un bene non primario è sicuramente quella che avrà una contrazione maggiore. È opportuno al contempo rilevare come i costi connessi al turismo potrebbero anch’essi subire una diminuzione.
- Proventi sanzione CDS: è ipotizzabile una diminuzione a fronte del minore flusso veicolare, il tutto con contestuale diminuzione dei costi correlati per la gestione delle pratiche e oneri connessi.
- Proventi parcheggi a pagamento: il calo della mobilità e la probabile chiusura di molte attività porterà probabilmente a una riduzione di questi proventi; per contro è ragionevole ipotizzare il calo delle spese correlate alla gestione degli stessi.
- Refezione scolastica, trasporto, nido e altre entrate connesse ai servizi educativi e per l’infanzia: la mancata, o ridotta, fruizione del servizio, e probabili successive minori iscrizioni, porterà a una contrazione degli introiti. Dal punto di vista della spesa anche questa subirà probabilmente un arresto, a meno che non si intervenga con delle prestazioni sostitutive come previsto dall’art. 48 del D.L. 18/2020. Un occhio di riguardo va al trasporto scolastico, per cui gli enti locali devono pagare i corrispettivi contrattuali anche se la prestazione non è stata resa, vale il cosiddetto principio del vuoto per pieno. Art. 92 c. 4 bis dl 18/20. Qualora gli enti gestiscano detti servizi in economia si rileveranno solo perdite senza sensibili diminuzioni nei costi connessi.
- Proventi dei servizi culturali (musei, teatri, spettacoli): riduzione dei proventi per sospensione delle attività con possibile abbattimento dei costi prestando sempre attenzione rispetto a quanto eventualmente contrattualizzato con i gestori.
- Diritti di segreteria: la chiusura degli uffici comporterà, probabilmente, una riduzione dei proventi dei diritti di segreteria.
- Proventi permessi di costruire: la minore capacità di spesa e la stasi del mercato potrebbe essere causa di una conseguente riduzione di questi introiti.
- Proventi da alienazioni: la minore capacità di spesa, e la stasi del mercato, potrebbe essere causa di una conseguente riduzione degli introiti da alienazione.
- Lavori pubblici: la sospensione dei lavori, che ha probabilmente interessato molti cantieri, determina necessariamente il ricalcolo dei cronoprogrammi con le relative scadenze iscritte a bilancio.
- Servizi sociali: è ragionevole stimare un incremento nelle spese di questo settore.
Articolo redatto dal Dott. Domenico Coviello e Dott. Marco Sigaudo.
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