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11 Ottobre 2023

I contenuti minimi del contratto di servizio TARI

La delibera 385/2023/R/rif aggiunge un importante tassello alla procedura di uniformazione delle gestioni TARI nel nostro Paese, andando a fissare i contenuti minimi della contrattualistica relativa all’affidamento dei servizi ai gestori, redatta sulla base del così detto “schema tipo di contratto”. In questo articolo analizzeremo brevemente le principali caratteristiche di questo nuovo adempimento. Iniziamo con la definizione di alcuni concetti basilari.

Cos’è ARERA?

ARERA, acronimo che indentifica l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti, è un organismo indipendente istituito con la legge 14 novembre 1995, n. 481 “Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità” con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l’efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità, attraverso l’attività di regolazione e di controllo. L’Autorità inizialmente aveva competenza di gestione limitata ai settori dell’energia elettrica e del gas naturale, ma è stata in seguito estesa attraverso alcuni interventi normativi, tra cui la legge di bilancio 2018, con la quale è stata affidata anche la regolazione e il controllo del ciclo rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati.

Il Piano Economico Finanziario

Il Piano Economico Finanziario, d’ora in avanti PEF, è uno schema che permette la rilevazione dei costi efficienti del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. Prima del 2019 la determinazione delle tariffe era definita da una modellazione che si basava sulla valorizzazione di uno schema di costi e ricavi. La delibera di ARERA 443/2019/R/rif ha rielaborato il vecchio modello in uno nuovo, chiamato “Metodo Tariffario Rifiuti” (abbreviato MTR e aggiornato in MTR-2 con la delibera 363/2021/R/rif) nel quale con l’utilizzo di costi e ricavi detti “efficienti”, relativi all’annualità a-2, permette l’elaborazione di una tariffa nell’anno a.

Il Metodo Tariffario Rifiuti

Il Metodo Tariffario Rifiuti è l’insieme delle regole per l’elaborazione del PEF introdotte con la delibera 443/2019/R/rif e stabilisce come occorre rilevare e valorizzare i costi e i ricavi della gestione e come questi debbano alimentare lo schema di calcolo, al fine di ottenere la tariffa da imporre all’utenza. La versione attualmente vigente è il Metodo Tariffario Rifiuti parte 2 (MTR-2), introdotto con la delibera 363/2021/R/rif, il quale presenta un aggiornamento delle modalità di calcolo e un nuovo schema di compilazione.

La delibera 385/2023/R/rif

La delibera 385/2023/R/rif funge da mera comunicazione rispetto all’adempimento, presentando in allegato lo schema tipo di contratto. Oltre alla sua pura funzione comunicativa, fornisce anche un riferimento temporale a cui attenersi per permettere a Comuni, Enti Territorialmente Competenti e gestori di attivarsi e allineare le procedure. Questi schemi andranno, come citato in delibera,

trasmessi all’Autorità dagli Enti territorialmente competenti entro 30 giorni dall’adozione delle pertinenti determinazioni di aggiornamento tariffario biennale 2024-2025 ovvero dal termine stabilito dalla normativa statale di riferimento per l’approvazione della TARI riferita all’anno 2024

Nella stessa delibera viene specificato inoltre che lo schema tipo di contratto di servizio elaborato deve essere trasmesso

ai fini dell’applicazione delle previsioni di cui all’articolo 31 comma 4 lett. c) del d.lgs. 201/22, il presente provvedimento all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)… alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, all’Unione delle Province d’Italia (UPI), all’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), all’Associazione Nazionale degli Enti di Governo d’Ambito per l’Idrico e i Rifiuti (ANEA),

caricando, infine, lo stesso schema tipo di contratto sul sito internet di ARERA.

Lo schema tipo di contratto di servizio

Lo schema tipo di contratto di servizio si suddivide in otto sezioni chiamate “Titoli” e relativi “Articoli”. Analizziamo brevemente tutte le sezioni.

Titolo I – Disposizioni generali

Il titolo I getta le basi per l’inquadramento giuridico dello schema tipo di contratto, indicando l’oggetto e le finalità dello stesso, quali le competenze, le garanzie, gli obiettivi e la forma di affidamento. Viene specificato nel dettaglio la tipologia di affidamento attivata per la procedura, il perimetro del servizio e la sua durata.

Titolo II – Corrispettivo del gestore ed equilibrio economico finanziario

Il Titolo II risulta essere strettamente collegato alla procedura di elaborazione del PEF e delle tariffe, in quanto al suo interno vengono stabiliti i principi secondo i quali si procede alla definizione del corrispettivo al gestore. Questo, nello schema tipo di contratto, andrà modulato attraverso l’elaborazione di un PEF così detto di “affidamento”, ossia un piano economico di riferimento per il contratto, calcolato con le regole tipiche previste dal Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. 36/2023 ed ex D.lgs. 50/2016). Occorre considerare che il corrispettivo risulta essere una componente di ricavo per il gestore e, quindi, l’E.T.C. in fase di elaborazione del PEF per le tariffe ne dovrà tenere conto; pertanto, i corrispettivi dovranno essere allineati e corrispondenti uno ad uno tra PEF per le tariffe e PEF di affidamento. La definizione del corrispettivo risulta alla base della verifica dell’equilibrio economico finanziario del servizio, per il quale, lo schema tipo di contratto, fornisce in questa sezione l’indicazione per il mantenimento dello stesso e le modalità per l’eventuale istanza di riequilibrio in fase di aggiornamento del PEF di affidamento. I principi per l’aggiornamento vengono definiti dall’Art. 9.

Titolo III – Qualità e trasparenza del servizio

Il Titolo III si riferisce agli adempimenti richiesti dall’Autorità riconducibili alla Carta della Qualità dei Servizi, redatta secondo quanto stabilito dalla delibera 15/2022/R/rif e il relativo allegato “TQRIF”. Si rimanda agli articoli “Il TQRIF e la qualità del servizio rifiuti nel PEF” e “La Carta dei Servizi secondo il TQRIF e il ruolo dell’E.T.C.” per un maggiore approfondimento in materia.

Titolo IV – Ulteriori obblighi tra le parti

Il Titolo IV definisce alcuni principi generali e operativi per la redazione dello schema tipo di contratto, relativi a: l’E.T.C., a cui viene confermato il ruolo di controllore della procedura e validatore della stessa, e al gestore, a cui viene dato il compito di realizzare il PEF dell’affidamento, fissando le garanzie e le procedure per la gestione del servizio e le scadenze per le comunicazioni o trasmissioni di dati.

Titolo V – Disciplina dei controlli

Il Titolo V identifica nel gestore il controllore delle procedure operative e dei beni (di proprietà o terzi), stabilendo la redazione di report a scadenza fissata.

Titolo VI – Penali e sanzioni

Il Titolo VI stabilisce le penali e le sanzioni pecuniarie che ricadono sul gestore in caso di svolgimento non conforme agli obiettivi fissati dal contratto o in mancata ottemperanza ai principi minimi imposti dalla normativa e dall’Autorità.

Titolo VII – Cessazione e subentro

Il Titolo VII fornisce indicazioni in merito alle clausole di uscita e subentro del gestore. Sul punto occorre prestare molta attenzione in quanto, a seguito dell’introduzione del MTR, il cambio del gestore è sempre risultato un punto ostico da definire, soprattutto in fase di elaborazione del PEF. Lo schema di contratto definisce le modalità e le tempistiche per attivare la procedura di individuazione del nuovo gestore, l’affidamento e il calcolo del valore di subentro da corrispondere al gestore uscente.

Titolo VIII – Disposizioni finali

Il Titolo VIII a conclusione dello schema tipo di contratto fornisce indicazioni su altri argomenti quali: garanzie, assicurazioni, modalità di aggiornamento e modifica del contratto. Viene inoltre definito un elenco di allegati da produrre, come parte integrante del contratto stesso, e sono:

  • Delibera dell’E.T.C. per la forma di gestione;
  • Delibera dell’E.T.C. per l’affidamento del servizio;
  • Carta della Qualità del servizio;
  • Piano Economico Finanziario di Affidamento;
  • Inventario dei beni strumentali;
  • Elenco del personale trasferito al gestore entrante;
  • Elenco elle banche dati relative al servizio affidato;
  • Disciplinare tecnico.

Conclusioni

La delibera 385/2023/R/rif chiude quindi il ciclo che si era aperto con la consultazione 262/2023/R/rif in un clima di grande perplessità. In particolare, destava non poche preoccupazioni l’utilizzo delle regole del Metodo Tariffario pro-tempore vigente al fine di determinare il corrispettivo del Gestore, in quanto sappiamo che il Metodo Tariffario non sempre trova riscontro nella contrattualistica che regola i rapporti tra Comune e gestore. Tuttavia, lo schema tipo di contratto di servizio fissa i contenuti minimi e obbligatori della normativa vigente, lasciando comunque una certa autonomia contrattuale delle parti nel disciplinare in caso di ulteriori servizi.

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