Nel caso in cui l’associazione sportiva dilettantistica possa dimostrare di svolgere attività no profit, in riferimento alle discipline riconosciute dal CONI, ovvero di operare in modalità non commerciali, è plausibile ritenere che gli immobili all’interno dei quali viene svolta l’attività sportiva possano essere esentati dal pagamento dell’IMU.
Un indice di riferimento per poter valutare la possibile esenzione è quello della verifica del limite della metà del prezzo medio, l’erogazione del servizio deve quindi avvenire verso un corrispettivo che non ecceda il 50% del prezzo applicato dal mercato, avendo cura di rilevare attività confrontabili in merito al posizionamento territoriale e alla tipologia di servizio erogato.
Sarà poi il Comune a determinare l’applicabilità dell’esenzione o meno.